La vendetta Eta contro Possessore-operaio

La vendetta Eta contro Possessore-operaio Del partito di Aznar a Renteria, rimpiazzava un amico ammazzato dai separatisti: è la 7a vittima tra i Popolari La vendetta Eta contro Possessore-operaio Una motobomba uccide il basco che aveva accusato i terroristi MADRID NOSTRO SERVIZIO «Zamarreno, txakurra (cane, in basco) tu sarai il prossimo». Da un mese e quattro giorni, da quando il disoccupato Manuel Zamarreno Villoria aveva rimpiazzato l'amico José Luis Caso (assassinato dall'Età nel dicembre scorso) nel pericolosissimo incarico di assessore comunale del partito popolare di Aznar, i muri della cittadina bascospagnola Renteria (Gipuzcoa) erano imbrattati di quella sinistra minaccia. Zamarreno aveva preso le sue precauzioni, viaggiava sotto scorta. Ma l'organizzazione indipendentista Età non minaccia mai invano: ieri mattina una moto bomba l'ha fatto saltare per aria, uccidendolo sul colpo. Zamarreno è il settimo assessore popolare basco assassinato dai terroristi dal '95, 0 sesto negli ultimi 11 mesi. Erano le 11,10 del mattino. Zamarreno, 43 anni, sposato e padre di quattro figli, basco della limitro- fa San Sebastian (il capoluogo della Gipuzcoa ove nelle ultime regionali del '94 Herri Batasuna, il braccio politico dell'Età, è il primo partito con il 23,13% dei voti) stava recandosi in Comune. Ma prima, come ogni mattina, seguendo l'abitudine che aveva preso da quando era stagnino di acciaieria, stava andando a comprarsi il pane. Dal suo fornaio in calle Sorgintxiulo, a 200 metri dalla sua abitazione, nel quartiere operaio di Capuchinos. Zamarreno era l'orgoglio dei popolari baschi. Quando Età freddò l'amico Caso (che lo fece entrare nel partito) con un colpo alla nuca ed il suo sostituto, Concepción Gironza, rinunciò all'incarico di assessore comunale di Renteria lo scorso 21 maggio, dopo che gli «etarras» le piazzarono una bomba nel suo appartamento lasciandola miracolosamente illesa, lui entrò in quella autentica fosse dei leoni che è il Comune di Renteria, una delle culle storiche di Età. E lo fece denunciando, davanti alla tv, i consiglieri di Herri Batasuna (Hb) come, mandanti dell'omicidio di Caso. La «Colonna Donosti», 50 spietati killer, non gliel'ha perdonata. Il coraggioso assessore sapeva di essere nel mirino. Già a gennaio gli avevano bruciato l'auto. Ogni giorno Zamarreno parcheggiava la macchina in un posto diverso e prima di montarci su guardava che non gli avessero piazzato una bomba calamitata dietro le ruote. Ed aveva una scorta, l'agente della polizia regionale basca Juan Maria Quintana. Per far fuori il basco che aveva osato sfidare apertamente l'Età in una delle sue roccaforti, la «Donosti» ha utilizzato un'arma inedita: una moto bomba imbottita con 3 chili di tritolo, parcheggiata mezz'ora prima a fianco della sua «Seat Ibiza». Quando la vittima era a 5 metri dalla sua auto, da una spianata vicina, i terroristi (di cui non si hanno tracce) hanno azionato un telecomando a distanza. La bomba l'ha investito in pieno, scagliandolo ad una decina di metri. La moglie.Ma risol urlava: «Vogliono farci fuori tutti». La scorta, con ferite di schegge in tutto il corpo, subito trasportata in ospedale, è grave però non rischia la vita. Aznar, contrario ad ogni trattativa con l'Età, scuro in volto, ha commentato: «La pagheranno». Ma ad ogni funerale il terrore dilaga tra i suoi militanti. Gian Antonio Origlia

Persone citate: Aznar, Caso, Gian Antonio, José Luis Caso, Juan Maria Quintana

Luoghi citati: Comune Di Renteria, Madrid