Tato riporta i conti Enel in attivo

Tato riporta i conti Enel in attivo ENERGIA Dopo il «taglio» dell'Authority. Ma la battaglia con il garante finirà davanti al Tar Tato riporta i conti Enel in attivo Ora l'utile è di976miliardi (il rosso era di 124) ROMA. I conti dell'Enel tornano in attivo: il consiglio d'amministrazione della società elettrica ha riesaminato ieri il bilancio '97 alla luce della revisione dei rimborsi nucleari, ed ha deliberato di proporre all'assemblea un utile, per il 1997, di 976 miliardi di lire, contro il «rosso» precedentemente annunciato di 5 24 miliardi. Un risultato che seppur inferiore (-23,3%) ai 1272 miliardi dell'esercizio precedente, permette agli amministratori della società elettrica di staccare un assegno all'azionista Tesoro: 922 miliardi è la proposta che il consiglio si appresta a proporre nell'assemblea convocata per il 30 giugno prossimo (76 lire ad azione il dividendo), contro i 1200 miliardi pagati nel 1997. Grazie alla revisione degli oneri nucleari svolta dall'Authority per l'energia e completata due settimane fa, l'Enel ha potuto ricalcolare i suoi conti sulla base della certezza che nulla dovrà restituire per le somme già incassate nel passato (circa 10 mila miliardi finora) e che le minori entrate nei prossimi anni, rispetto alle previsioni, si limiteranno a 390 miliardi. Il provvedimento non ha però completamente soddisfatto l'Enel che farà ricorso al Tar della Lombardia contro la delibera dell'autorità per l'energia. La decisione dell'Authority ha permesso agli amministratori di rivedere l'atteggiamento prudenziale adottato a fine maggio quando, in sede di approvazione del bilancio, avevano deciso di accantonare, in un fondo rischi straordinario, 1490 miliardi per le «incertezze nucleari». A tanto infatti sarebbe ammontata la cifra senza la decisione dell'Autorità: la società rischiava infatti di dover restituire 920 miliardi in base ai rilievi fatti dalla Corte dei conti per le somme incassate negli esercizi '89-'91 e di veder sfumare altri 500 miliardi per i nuovi meccanismi di calcolo annunciati dall'Authority. La revisione del bilancio per¬ mette di chiudere una vicenda con strascichi polemici tra i vertici della Spa elettrica ed il presidente dell'Autorità Pippo Ranci, e con tensioni, mai però ufficialmente confermate, con l'azionista Tesoro (erano circolate anche voci di dimissioni dell'amministratore delegato Tato e di astensione dal voto sull'accantonamento da parte di via Venti Settembre). Ranci aveva valutato troppo prudenziale l'atteggiamento dell'Enel, e la valutazione aveva portato ad una dura replica dell'Enel che in una nota aveva invitato il presidente dell'Authority «a fare il suo mestiere anziché sindacare le valutazioni degli amministratori». Un rapporto difficile quello Enel-Authority: poche settimane fa Tato aveva indicato, con una battuta, nell'autorità un «rischio di impresa». L'Enel chiude il '97 con ricavi consolidati in crescita del 2,6% (37.792 miliardi), un risultato operativo a 8689 miliardi ( + 5,5%) ed un margine operativo consolidato a 14.712 miliardi (14.573 nel '96). Il risultato prima delle imposte e delle componenti straordinarie è stato di 6316 miliardi (+18,3%). L'accantonamento di 390 mld ha ridotto l'utile netto consolidato da 3717 miliardi a 3327. L'indebitamento si riduce a 3 2.818 miliardi (1690 in meno), gli investimenti sono ammontati a 6466 miliardi, gli addetti sono 88.957 (-6,8% rispetto all'anno precedente). Il bilancio di Enel Spa presenta ricavi per 37.707 miliardi, un margine operativo lordo di 14.734 miliardi, un risultato operativo di 8745 miliardi (+5,1%). L'accantonamento per gli oneri nucleari ha ridotto l'utile netto a 976 mld (-23,3% rispetto all'esercizio '96). Franco Tato

Persone citate: Franco Tato, Pippo Ranci

Luoghi citati: Lombardia, Roma