Il marchio Sella sull'Abi
Il marchio Sella sull'Abi Il marchio Sella sull'Abi Al vertice Maurizio, erede di Quintino Ci provò Vittorio Emanuele II a sconvolgere la tradizione già bicentenaria dei Sella imprenditori borghesi. Chiamò a corte Quintino, ministro delle Finanze di Urbano Rattazzi per dodici anni dal 1861, gran risanatore di casse pubbliche, uomo che nutriva un religioso rispetto per il denaro, e gli lece un'offerta che pensava nessuno avrebbe mai rifiutato, quella di ricevere dalle mani del Re il titolo di Conte. Invece Sella rispose - in piemontese, naturalmente - «vuole che io vada in fabbrica e che un operaio mi dica: "Conte mi aiuta a spostare questa balla?"». E disse «no», convinto che la nobiltà avesse poco a che fare con l'impresa. Tornò a Biella, ai telai e al tessile, e poi ispirò la nascita della banca che avrebbe portato il suo nome e che il nipote Gau- denzio fondò il 23 agosto del 1886. Centododici anni dopo, un Sella banchiere conquista i piani nobili di palazzo Altieri, imponente sede romana all'Associazione bancaria italiana di cui è da ieri il bisnipote di Quintino è presidente. Per l'Abi si tratta di una svolta, ecco un leader privato proprio come il sistema del credito dovrebbe essere. Il nuovo numero uno guida ima banca piccola e solida, ama i fatti, rilascia poche e faticose interviste, ha percorso con pazienza tutti gli scalini interni dell'Abi. E' insomma gradito all'apparato e stimato per le doti. Soprattut¬ to, è un imprenditore, cosa non comune nell'universo dello sportello. Cresciuto a pane e banca, Maurizio Sella appartiene ad una famiglia che da tredici generazioni produce capitani d'impresa, gente innamorata delle tecnologie, come dimostra la storia di Pietro Sella che nel 1817 introdusse le macchine per lavorare la lana a pieno ciclo su tre linee nello stabilimento di Valle Mosso, esperimento ricordato dalle cronache come «primo caso concreto di rivoluzione industriale in Italia». 11 sangue non è acqua, e la famiglia Sella conserva interessi nel tessile, ma anche nell'agricoltura e nel vino. Il nome si estende in tutti campi, dalla scienza (c'è da onorare il medico filantropo Bartolomeo Sella, che neli'800 si è guadagnato quasi tante vie quanto Quintino) alla politica, con un curriculum di cinque parlamentari del Regno e tre repubblicani. Il punto di riferimento ò comunque la banca, 1400 dipendenti e 23 mila miliardi di raccolta, tesoreria ufficiale della Juventus, im istituto che assume mentre gli altri tagliano gli organici, e che custodisce alcuni primati curiosi. Una trentina di anni là, la Sella è stata la prima azienda di credito ad abolire i cassieri e ad attribuire la funzione a tutti gli impiegati di sportello. Poi ha inventato con pragmatismo i miniassegni e, in tempi più recenti, ha scoperto in fretta il potere di Internet e le ricche frontiere della bancassurance. Qggi è una delle rare istituzioni in cui per essere ricevuto dalla direzione non c'è bisogno di appuntamento: le porte, si racconta, sono sempre aperte. Una nota recita che «il controllo del Gruppo Banca Sella è detenuto dalla famiglia Sella, diretta discendente del fondatore, e fedele agli stessi principi di rigore, onestà ed etica professionale». L'obiettivo globale è quello di un'«espansione prudente e graduata», ha detto Maurizio, che è l'amministratore delegato, ed è una formula che vale anche per i banchieri che ora presiede, tutti protagonisti di mi sistema che cerca la giusta dimensione, che il governatore Fazio non smette di sculacciare e che è piti lontano dall'Europa di quanto sia disposto ad ammettere. C'è molto da l'are, dentro e fuori l'Abi che il ncopresidente vorrebbe creasse valore per le banche così come una società fa per i suoi azionisti. Gli piacerebbe un'associazione che pesasse di più, che tenesse duro con il governo quanto lui ha tenuto duro nella trattativa coi sindacati chiusa a febbraio. Sella cercherà di imporre il suo gioco sfruttando la doppia anima di imprenditore e di politico. E' una partita durissima. Ma il risultato è aperto. [m. zat.] Tredici generazioni di imprenditori dietro il neopresidente che sogna un'associazione più rappresentativa Maurizio Sella un biellese alla guida dell'Abi
Persone citate: Altieri, Maurizio Sella, Pietro Sella, Urbano Rattazzi, Vittorio Emanuele Ii
Luoghi citati: Biella, Europa, Italia, Valle Mosso
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