«Mi libererò da solo degl'iniquo embargo» di Franco Pantarelli

«Mi libererò da solo degl'iniquo embargo» GOLFO PERSICO Il leader di Baghdad: siamo vittime della cattiveria di Paesi che costruiscono menzogne a tavolino «Mi libererò da solo degl'iniquo embargo» Saddam furioso dopo le nuove accuse sui missili al gas nervino NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Se non provvedete voi a togliere le sanzioni contro l'Iraq, lo faremo noi in proprio. Con linguaggio appena un po' più diplomatico, è questa la minaccia arrivata ieri da Baghdad, proprio mentre il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si accinge a decidere se l'Iraq deve essere finalmente libero di commerciare con chi vuole o se il blocco del suo export-import stabilito 7 anni fa deve continuare. La discussione all'Onu comincia oggi ma già l'altro ieri sul suo tavolo era stata gettata da parte americana una carta pesante: l'accusa che l'Iraq aveva installato sulle sue testate missilistiche il gas nervino VX. Quel gesto, secondo Washington, costituisce la prova che l'Iraq ha regolarmente mentito quando ha detto di non essere in possesso di nessuna arma di distruzione di massa e quindi merita che le sanzioni vengano mantenute. Ma esistono davvero quelle prove? Richard Butler, l'australiano a capo degli ispettori dell'Onu diventato famoso per le sue continue dispute con gli iracheni, ieri ha presentato il proprio rapporto ai membri del Consiglio di Sicurezza per fornire loro il materiale su cui discutere e quel rapporto dice che sì, il gas VX e un'altra sostanza chimica che serve a conservarlo nella testata fino al momento della sua esplosione, sono stati trovati. Ma ci sono almeno tre argomenti con cui gli iracheni con- trobattono quella affermazione. Il primo è che l'analisi delle testate che ha portato al ritrovamento del VX è stata compiuta ad Aberdeen, nel Maryland, cioè il laboratorio dell'esercito americano. In pratica, Butler si è limitato a riferire ciò che gli analisti di Aberdeen, «naturalmente ostili» all'Iraq, gli hanno detto. Il secondo è che comunque, per stessa ammissione degli analisti di Aberdeen, le testate esaminate sono state sette e le tracce di VX sono state trovate in una sola di esse e il terzo è che in ogni caso quelle testate non fanno più parte del potenziale bellico iracheno perché sono state distrutte dopo la Guerra del Golfo, proprio su imposizione dei vincitori. Se l'Onu vuole esaminare seriamente questa storia, conclude l'Iraq, le analisi devono essere fatte in un Paese neu¬ trale, o ancora meglio in più Paesi, per evitare le «pure fabbricazioni» degli americani. Washington risponde che non importa su quante testate il VX sia stato trovato. Poiché l'Iraq aveva garantito di non essere mai arrivato alla possibilità di usarlo, il fatto che invece sia stato installato su una testata vuol dire che ha mentito e che quindi potrebbe averne chissà quanto ancora nascosto. Se vuole che le sanzioni vengano tolte, deve fornire tutte le informazioni necessarie. Questa era la base su cui era previsto che cominciasse la discussione di oggi, ma in qualche modo è stata «superata» dalla minaccia dell'Iraq di «togliersi da solo» le sanzioni. La dichiarazione testuale rilasciata dal governo di Baghdad è: «Quando tutti gli altri mezzi per togliere le sanzioni fallisco- no a causa dell'ostilità e della malafede di una parte, non rimane alternativa alla strategia di sbarazzarsi dell'embargo», ha come prima firma quella di Saddam Hussein ed è stata redatta dopo che si erano ufficialmente riuniti i due principali «corpi decisionali», cioè il Consiglio del Comando Rivoluzionario e il Comitato Centrale del Partito Baath. Cosa voglia dire esattamente «sbarazzarsi» dell'embargo non è chiaro. Si sa che la Francia, la Russia e la Cina hanno già firmato dei consistenti contratti con l'Iraq destinati a diventare operativi il giorno dopo la fine delle sanzioni. Ma che arrivino a «violarle», nel caso in cui gli americani riuscissero a farle confermare dal Consiglio di Sicurezza, è tutto da vedere. Franco Pantarelli II leader iracheno Saddam Hussein

Persone citate: Butler, Richard Butler, Saddam Hussein