«ll piccolo Nico resterà cieco per sempre» di Fabio Albanese

«ll piccolo Nico resterà cieco per sempre» Confermato il distacco completo della retina dell'occhio sinistro, nessun recupero nemmeno parziale «ll piccolo Nico resterà cieco per sempre» f Dopo un nuovo intervento il primario austriaco spegne le speranze CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nico è cieco, irrimediabilmente. Quello che tutti temevano ieri è stato confermato dalle parole sconfortate del professor Gerald Stiegler: «Purtroppo non c'è più alcuna chance che recuperi la vista - ha detto, dopo averlo operato per l'ennesima voha nella clinica oculistica di Vigaun, presso Salisburgo - mi dispiace dirlo, è una situazione triste, ma Nico resterà cieco per sempre». Il bambino, 5 anni, lo scorso 7 febbraio era rimasto coinvolto in un agguato di mafia nel quartiere San Cristoforo di Catania. Ora non sa ancora la verità. Nessuno ha il coraggio di dirglielo: «Non si può dire a un bambino pieno di vita, di soli 5 anni, Nico tu sei cieco - ha detto commosso il padre, Mario Querulo - ma noi non ci arrendiamo, faremo il giro del mondo, se necessario; la scienza dovrà progredire, prima o poi». Subito dopo il ferimento, Nico era stato ricoverato all'ospedale Garibaldi di Catania dove subito i medici non avevano dato alcuna speranza di recupero della vista; quindi era sta¬ to trasferito con un volo militare in Austria, dove per tutte queste settimane i genitori, papà Mario, la mamma Grazia Castiglia, hanno sperato nelle parole del professor Stiegler: «Bisogna avere pazienza, ma ci sono delle possibilità che possa almeno parzialmente recuperare la vista», ha più volte ripetuto loro. Con questa speranza due domeniche fa Nico era tor¬ nato a Catania, dai fratelli e dagli amichetti, e dal suo amato «cavadduzzu», un pony che il padre gli ha regalato qualche tempo fa e che era con lui il giorno dell'agguato. Nico ha trascorso una settimana nella sua città in mezzo alla solidarietà della gente, a volte perfino soffocante. Una settimana di vacanza in attesa di quell'intervento decisivo di ieri matti¬ na: «Il maledetto proiettile che ha raggiunto Nico ha letteralmente aspirato la retina dell'occhio sinistro che è rimasta tesa come una cordicella - ha spiegato ieri sera Stiegler - e ora abbiamo avuto la conferma che il distacco della retina è stato completo». Gli oculisti catanesi, che in tutti questi mesi hanno atteso che dall'Austria arrivassero novità, adesso accusano Stiegler: «Non ho mai confidato in lui, piuttosto in Padre Pio - diceva ieri il professor Aldo Scialfa, uno dei due oculisti che diede a Catania la prima diagnosi - se quel miracolo fosse avvenuto, tutti avrebbero detto che a Catania non avevamo capito nulla, ma io sarei stato contento ugualmente. Purtroppo, sia a me che al collega Alfredo Reibaldi, la retina era subito apparsa irrecuperabile». Poi la stoccata: «Prima della vicenda di Nico, Stiegler era uno sconosciuto». Il chirurgo oculista austriaco è stato duramente attaccato, nelle scorse settimane, anche dai suoi stessi colleghi della società oftalmologica di Vienna e definito «un ciarlatano». Lui si è difeso e ha annunciato querele per tutti. Nei prossimi giorni, Nico tornerà a Catania. La sua degenza nella Augenklinik di Vigaun ormai è inutile: «Noi però attendiamo la sperimentazione dei trapianti di occhi - dice fiducioso papà Mario - o l'installazione dei microchip neuronali. Nico non può restare cieco per sempre». Fabio Albanese Il padre: non avrò mai il coraggio di raccontargli la verità Abbiamo tentato il possibile ma non ci arrendiamo ancora C1 f DIdA Per Nico Querulo, il bimbo di Catania ferito in un agguato di mafia, tutte le operazioni sono state inutili

Persone citate: Aldo Scialfa, Alfredo Reibaldi, Gerald Stiegler, Mario Querulo, Nico Querulo, Padre Pio, Stiegler