Morte di un tema inutile

Morte di un tema inutile Bisognerebbe punire chi ha scelto l'argomento letterario Morte di un tema inutile SONO gli ultimi temi d'italiano della Maturità. La Maturità di quattro materie muore quest'anno, e con essa muore il tema d'italiano. Anche gli studenti che speravano in una durata permanente di questa maturità ridotta sanno che rispondere in due materie scelte tra quattro non mostra se uno è - culturalmente, umanamente - maturo. E il tema, questo tema che tutti volevano uccidere e che finalmente muore, cosa dovrebbe dimostrare? Semplice: se uno sa esprimersi bene. Lo provano questi temi? Chiaro che no. Certo, non si può maturare un ragazzo che non ha qualcosa da dire sulla genetica: vuol dire che non va al cinema, non legge i giornali, non ascolta i tg, non vive nel suo tempo: -uno così non si matura. Nessuno studente può aver poco da dire sul romanzo italiano dell'Ottocento: è il secolo meglio esposto nella nostra scuola. Nessuno studente può aver poco da dire su Giolitti: è l'ultimo grande personaggio storico che si studia a fondo. Ma se sceglie il romanzo dell'Ottocento, il ragazzo può mostrare, al massimo, di aver studiato (come deve) Foscolo, Manzoni, il verismo: non ha la minima possibilità di mostrare originalità, personalità, creatività nella lingua. Quest'anno il tema letterario e quello storico non sono prove di scrittura: sono due interrogazioni scritte. Trattando lo sviluppo scientifico e i rischi della manipolazione genetica, il ragazzo riassumerà letture di giornali, polemiche sentite nell'ora di scienze e di religione; difficile che esca con passione, che faccia sentire la sua anima, cioè la sua lingua. Tuttavia, questo sulla genetica è il tema più moderno. Lo scelgono gli studenti di cultura meno docile e più aperta. Non è detto che per la scuola siano i più bravi. Lo saranno domani, nella società. Il testo del tema obbliga a mettere la scienza «sotto» la morale, esclude che la ricerca scientifica possa creare'una nuova morale, e che sapere sia di perse etico. C'è l'etica, dice il tema, e c'è la morale: questa «incombe» su quella. Se chi ha proposto oggi questo tema avessa avuto l'analogo compito quando si maturava Galileo, l'avrebbe impegnato a ragionare sulla necessità che la fisica stesse «sotto» la teologia. Era, allora, la convinzione comune. E', oggi, la convinzione comune. Il che non impedisce alla scienza di fare continue ricerche, rischiosissime, di cui ci comunica solo una minima parte. Ieri ogni mescolanza tra uomini e animali ci pareva mostruosa, spregevole (anche solo a dirlo) il tentativo di mettere incinte scimmie con seme umano; oggi l'innesto di cuori di maiali su organismi umani pare una via da tentare, anzi da preferire. Questo comunque è l'unico tema nuovo. Non trovo giusto che la scelta del tema non pesi sul giudizio di maturità. A me pare che la scelta di questo tema invece degli altri sia già la spia di una cultura attiva, partecipativa, sociale. E' anche l'unico tema ben limitato. Il tema sul romanzo italiano dell'Ottocento è sterminato come una pianura che si perde nella nebbia. Come si fa a chiedere: «Analizzate il genere letterario del romanzo italiano dell'Ottocento»? E' un tema per impreparati. Solo chi sa tre-quattro cosette su neoclassicismo-romanticismo-naturalismo-verismo, le mette in fila e dà l'impressione di essere colto. Chi ha studiato il romanzo dell'Ottocento, anche solo come lo si studia sui manuali (storia letteraria, antologia), si spaventa e scappa. Costui sente cos'è l'argomento. Gli altri lo affrontano per ingenuità o per ignoranza. E' un tema sbagliato. Mi piacerebbe incontrare chi l'ha proposto. Non deve avere una cultura letteraria. Un popolo e un secolo in poche ore su quattro colonne di foglio protocollo! Non potendo punire il consigliere del ministro che ha proposto questo tema, bisognerebbe punire lo studente che lo sceglie. Il quadro politico ed economico dell'Italia prima della prima guerra è di solito un capitoletto del libro di storia; tanto valeva dire: Riassumete il capitolo 27 del vostro manuale. Ma è una prova di maturità, questa? Allora, torniamo al problema iniziale, la morte del tema d'Italiano. Il tema d'Italiano, come prova della capacità di esprimersi, è un solido test di maturità. Ma temi come questi sono pressoché inutili. Ferdinando Cam ori

Persone citate: Foscolo, Giolitti, Manzoni

Luoghi citati: Italia