E ora la «grana del Ponte»

E ora la «grana del Ponte» NON CE'TREGUA PER IL GOVERNO E ora la «grana del Ponte» Stretto di Messina, no di Verdi e Prc ROMA I L più grande ponte del monH do. Tre chilometri e 600 metri di acciaio, cemento e asfalto lanciati sullo Stretto di Massina, sospesi a due torri alte 370 metri, in un'unica campata. E' stato definito l'ottava meraviglia del mondo. Un progetto-simbolo per unire la Sicilia alla Calabria e l'Europa al Mediterraneo. Ma, per adesso, la decisione ponte sì-ponte no divide la maggioranza. E' una nuova, insidiosa spina nel fianco del governo Prodi che vuole passare il progetto al Cipe per un'ultima, definitiva valutazione di fattibilità, ma incontra sulla sua strada l'opposizione di Rifondazione comunista e dei Verdi. Al Senato, dove da ieri si discute una mozione di indirizzo al govèrno che dovrebbe essere votata oggi, si respira lo stesso clima del caso Nato. E questo per Romano Prodi, già impegnato nella delicata partita della verifica, è un fastidioso problema in più. Certo il voto su una mozione di indirizzo ha un peso molto meno imbarazzante di quello su una legge di ratifica di un trattato internazionale. Ma il problema di fondo è lo stesso: nella maggioranza ci sono posizioni divergenti. E' un anticipo di quanto potrebbe accadere presto su altri temi come la scuola privata, un eventuale intervento nel Kosovo, la fecondazione assistita o le 35 ore. Non solo: la realizzazione del ponte sullo Stretto ha un forte impatto concreto. Sono trent'anni che se ne parla e una scelta, ormai, la reclamano sia i sostenitori che gli avversari. Il ponte, come lo ha progettato la società «Stretto di Messina spa», potrebbe essere realizzato in nove anni di lavoro, dal momento della luce verde finale, con una spesa prevista di 7140 miliardi (5040 per il ponte e 2100 per i collegamenti stradali e ferroviari). Si tratta di un impegno finanziario pari a quello necessario per costruire 70 chilometri di autostrada e la società che lo avrà in gestione potrà recuperare i capitali e trarre i suoi guadagni contando su una capacità di traffico di 90 mila vetture e di duecento treni al gioì no lungo le 12 corsie stradali e le due ferroviarie ricavate nei sessanta metri di larghezza del ponte. I problemi tecnici legati alla realizzazione di un'opera simile non sono pochi. Finora il ponte sospeso più lungo del mondo è l'Akashi Kaikyo (1990 metri) in Giappone, seguito dal nuovissimo ponte che unisce l'isola di Copenaghen al resto della Danimarca (1624 metri) inaugurato appena dieci giorni fa e costruito in soli due anni e mezzo da una ditta ita¬ liana, la Coinfra, del gruppo IriFintecna. Le tecnologie per dare vita al sogno che fu già dei romani, di Garibaldi, di Napoleone e dei Borboni, insomma, ci sono. Ci sono anche gruppi privati interessati all'operazione, in Italia e all'estero: dalla giapponese Mitsubishi alla francese Generale des Eaux. Perché la realizzazione dovrebbe avvenire sulla base del meccanismo del «project financing» che prevede l'intervento dei privati sulla base di un preciso piano di fattibilità e di redditività dell'opera. Qui c'è uno dei punti più delicati del progetto. Per la sua lunghezza di oltre tre chilometri, il ponte deve essere largo almeno sessanta metri: ecco, quindi, le dodici corsie stradali oltre alle due ferroviarie - che, per essere redditizie sulla base di un pedaggio non esagerato, dovranno avere un volume di traffico notevole. Chi può sciogliere questi interrogativi? Dopo il sì delle Fs, dell'Anas e del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, non resta che il Cipe, risponde il governo. Lo ha detto ieri alla Camera il vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni. E lo sostiene la mozione presentata al Senato da Democratici di sinistra, popolari, Rinnovamento italiano e socialisti, che propone anche di inserire il capitolo ponte nel Piano generale dei trasporti che muoverà i primi passi proprio il 7 e 1'8 luglio nella Conferenza nazionale convocata a Roma. E' la posizione condivisa da Romano Prodi che, quando era presi¬ dente dell'Ili, aveva scommesso che «l'operazione si farà», ma che adesso è più prudente. Dice il senatore diessino Luciano Guerzoni: «Questa maggioranza è la prima che ha tolto il progetto dalle nebbie in cui era rimasto per trent'anni, ma una decisione non può essere presa se non dopo tutti i pareri di fattibilità». Questa posizione è letta in due modi diversi dall'opposizione e della dissidenza interna alla maggioranza. Per il senatore Basilio Germana, di Forza Italia, messinese, grande sponsor del progetto, se non viene fissata una scadenza di tempo al Cipe il risultato è un nuovo rinvio sine die: «Se 0 governo non ci vuole dare il ponte, allora ci dia un cancello, così chiudiamo definitivamente ogni rapporto con il Continente». Verdi e Rifondazione, al contrario, interpretano il passo proposto dal governo come «una via tracciata» a favore del ponte dove il parere del Cipe diventa «una formalità». E sul giudizio finale, Verdi e Rifondazione sono nettamente critici. Il ponte sarebbe una cattedrale nel deserto: un'opera ciclopica per collegare reti ferroviarie e stradali da terzo mondo. Dice il capogruppo verde Maurizio Pieroni: «Il mio collega dei Democratici di sinistra, Cesare Salvi, ha detto che noi saremmo stati contrari anche alle piramidi perché rovinano il panorama. Io gli dico che per fare le piramidi prima bisogna essere faraoni e avere costruito uno Stato che funziona». Enrico Singer IL PONTE SULLO STRETTO Durata dei lavori 8 anni Costo dei lavori 8000 miliardi Occupati nei cantieri 2600 Occupati nell'indotto 9250 Aumento del traffico 15 per cento Portata massima teorica del traffico 4500 veicoli I'ora per senso di marcia, 200 treni al giorno Lunghezza 3360 metri Altezza suUivello del mare 64 metri Larghezza alia base 70 metri Larghezza delta strada 60 metri Profondita del basamento 55 metri Altezza delle torri 370 metri (376 sul livedo del mare) Superficie della campata oltre 200.000 metri quadrati Dopo trent'anni un altro stop al progetto per collegare Sicilia e Calabria. Oggi il voto al Senato Veltroni: l'ultima parola al Cipe Il plastico realizzato in base al progetto per la costruzione del ponte che potrebbe collegare Calabria e Sicilia