McCortney ricorda Linda ma non invita Yoko Ono
McCortney ricorda Linda ma non invita Yoko Ono New York, cerimonia senza la vedova Lennon McCortney ricorda Linda ma non invita Yoko Ono NEW YORK. E' stato l'ultimo tributo a Linda McCartney, la moglie di Paul morta in aprile, ma è stata anche l'ultimo, ennesimo episodio della incomprensione, chiamiamola così, fra l'ex Beatle e Yoko Ono, la vedova di John Lennon. Era un rito privato, quello organizzato alla Riverside Church di New York. Vi si partecipava solo su invito e Paul McCartney ne aveva fatti distribuire 400, a tutti quelli che contano nello show business di New York. Tutti meno Yoko Ono, però, che se n'è rimasta a casa «molto rattristata», ha detto Michael Phillis, un suo manager. Rattristata ma anche signorile, visto che comunque ha mandato, anche a nome del figlio Sean, un mazzo di fiori. La ragione del mancato invito? «Non saprei proprio - ha detto Phillis - in tutti questi anni i rapporti sono stati buoni». Ma è un'esagerazione. E' vero infatti che sull'ultimo numero della rivista «Rolling Stone» Yoko Ono ha scritto un commosso ritratto di Linda McCartney, ma è anche vero che l'ultima disputa con Paul sui diritti discografici dei Beatles risale solo a due anni fa e che nel dicembre scorso, in un'intervista alla Bbc, lei ha sanguinosamente preso in giro Paul, contestando la sua pretesa di essere stato il leader creativo del gruppo. «Il vero genio era John», ha detto, paragonando i suoi rapporti con Paul a quelli di Mozart con Salieri. A rendere omaggio a Linda McCartney, che fra le tante sue cause c'era anche quella della difesa dei diritti degli animali, è stato ammesso in chiesa anche un cavallo. «E' un'occasione molto triste per tutti noi», ha detto Paul nel suo discorso. «Ma lei non vorrebbe vederci tristi. Io l'amo e tutti voi l'amate. Ecco perché questa sera siamo qui. Voglio ringraziare New York. Linda è nata qui ed era una vera newyorkese. Era amica, una splendida amica, di moltissima gente. Abbiamo quattro splendidi figli e lei continua a vivere in tutti loro», [f. p.)
Luoghi citati: New York
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