La sterile tentazione del moralismo di Oreste Del Buono

La sterile tentazione del moralismo LA LETTERA DI O.d.B. La sterile tentazione del moralismo Egregio Signor Oreste Del Buono, è da tanto che televisione e giornali rincarano ogni giorno sempre più la «dose calcio» per gli italiani. Si potrebbe quasi dire che le notizie sul gioco del pallone sono quelle di prima pagina, le più attese, quelle che fanno più audience in questo nostro Paese. Senz'altro, è una vera panacea per distogliere la maggior parte degli italiani dai seri problemi della vita di tutti i giorni... Molto ossequiosamente Antonio Cerfeda, Torino GENTILE Signor Cerfeda, a lei non mancano certo le argomentazioni su cosa dovrebbe concentrarsi l'attenzione degli italiani, invece che perdersi dietro i risultati dei Mondiali di calcio. La sua elencazione è ineccepibile: «Scandali ad ogni livello sociale, politico e non, e vita di stenti per tantissima gente poco o pochissimo abbiente sempre alle prese con nuove tasse e rincari. Adesso, dopo la grande esplosione di gioia di non tutti i nostri politici per l'entrata dell'Italia nell'Euro questo Paese dovrebbe migliorare almeno economicamente, ma, se proprio così non fosse, allora bisognerebbe rassegnarsi al destino e dire a noi stessi che abbiamo il Governo che meritiamo...». Dica la verità, gentile Signor Cerfeda, lei crede, proprio, affermando quello che afferma, di rivelare La sttentadel mo erile zione alismo qualcosa di nuovo? Ma cosa c'entra il calcio? Se anche l'abolissero di colpo dalla sera alla mattina e riempissero le patrie galere di giocatori e tifosi, pensa davvero che gli italiani rinsanirebbero subito, diventerebbero serissimi e capaci di risalire la china, tacitare gli scandali, guarire il debito pubblico e trionfare sulla disoccupazione? Non sono un fautore di questo Governo e l'ho sempre detto in questa rubrica, ma non posso neppure togliermi dalla testa che la maggior parte dei guai che dobbiamo sopportare e che dovranno sopportare i nostri figli e nipoti dipende dal passato, dall'aver voluto vivere al di sopra delle nostre possibilità. L'ottimismo di regime che ci viene addirittura dal ventennio e che la democrazia cristiana ha perpetuato, rinviando sistematicamente ogni resa dei conti. Non eravamo nati ricchi, ma ci siamo comportati come se lo fossimo di diritto. Con le inevitabili conseguenze del caso. Il calcio, per cui i nostri parlamentari sovvertono addirittura gli orari del loro discutibile lavoro, è un pretesto. Gentile Signor Cerfeda, non ceda al moralismo, e all'illusione che si possa fìngere d'essere seri e responsabili evitando di pagare lo scotto. Oreste del Buono

Persone citate: Antonio Cerfeda, Cerfeda, Gentile Signor Cerfeda, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Italia, Torino