«Attendiamo i piani di fresco»

«Attendiamo i piani di fresco» L'Ifìl vuole crescere con il S. Paolo. Non escluso un aumento in Telecom. Standa resta nel mirino «Attendiamo i piani di fresco» Umberto Agnelli: vogliamo una Fiat forte TORINO. La Fiat? Umberto Agnelli dice che «Paolo Fresco ha la fortuna di arrivare "completamente nuovo" in un'azienda forte; farà la sua fotografia, presenterà le sue proposte e noi valuteremo quelle che sono di maggior interesse». L'Imi-Sanpaolo? Deve fare un passo in Italia prima di diventare una banca internazionale. La Telecom? «La nostra partecipazione potrebbe forse aumentare il giorno in cui ci renderemo conto che la gestione dell'azienda è in mano ad un gruppo dirigente coeso ed efficiente». La Hdp dell'era Romiti? «La posizione di Cantarella è quella di uscire da tutto ciò che non è core business; penso anche Fresco ragioni allo stesso modo». Si svolge a tutto campo la strategia di sviluppo dell'Ifil, la finanziaria di partecipazioni della famiglia Agnelli che in portafoglio detiene Dacchetti importanti di Fiat (12,3%), Sanpaolo (3,6%), Worms (55%), Rinascente (51%) e Telecom (0,6%). L'assemblea degli azionisti, presieduta da Umberto Agnelli, ha approvato ieri i conti di un buon '98 chiuso con un utile consolidato che ha raggiunto i 505,5 miliardi (+49,3% rispetto al '96) e ponnesso la retribuzione di un dividendo ordinario di 140 lire (130 il precedente) e uno di risparmio di 160 (150). Gli affari vanno bene, il valore delle partecipazioni ha sfiorato i 10 mila aàliardi nel '97, e l'utile per azione è cresciuto del 15% in un anno. «Ci piace giocare e giocheremo», ha detto l'amministratore delegato Gabriele Galateri a proposito dell'interesse per la parte alimentare della Standa. E' una filosofia, questa, vale per tutto l'intero panorama del gruppo. La Fiat, prima di tutto. Umberto Agnelli dà il benvenuto al presidente Fresco, «una persona che stimo molto», un manager esterno che «avrà la possibilità di fotografare l'azienda meglio di chi sta dentro da anni». Non ha un mandato già delineato, assicura il presidente Ifil: «Gli chiediamo di darci una visione per il rafforzamento della Fiat che potrebbe passare attraverso il proseguimento delle attuali politiche, attraverso acquisizioni- o,.al limite, attraverso una cessione. Quello a cui noi teniamo è che la Fiat diventi più forte». A proposito, Agnelli ritiene che «una persona come Fresco sia in grado di fare questa fotografia in sei mesi». Chiaro, per il futuro, il messaggio sul patto di sindacato Fiat che scadrà nel giugno '99, ma che deve essere disdetto entro l'anno: ai quattro soci attuali potrebbe aggiungersene un altro, anche alla luce dell'uscita di Alcatel. L'interesse del gruppo, ha spiegato ieri Agnelli, «è avere un partner forte, industriale o finanziario non importa: ciò che conta è che dia sostegno effettivo all'azionariato». Quanto alla possibilità di ulteriori alleggerimenti di partecipazioni, rispondendo ad una domanda sulla Rcs, il presidente dell'Ifil ha ricordato le affermazioni dell'amministratore delegato Fiat Paolo Cantarella e ribadito l'obiettivo di «uscire nel miglior modo possibile» nei casi dove questo si ritenga necessario. Parlando poi del consiglio di arnministrazione ha figurato l'ingresso, al posto di Romiti, di un rappresentante Ifi-Ifil. E, sollecitato anche con una ultima domanda su Romiti, ha ribattuto: «Con lui tratto direttamente, non ho bisogno di essere mediato dalla stampa». In evoluzione lo scenario sul fronte Telecom. Agnelli e Galateri negano che il Tesoro abbia chiesto loro di aumentare la presenza nel capitale della holding Tic per sostituire i soci americani, ma non escludono la possibilità di crescere comunque. Questo, è stato detto ieri, potrebbe avvenire «quando ci sarà un team direttivo coeso», quando l'azienda si sarà stabilizzata. A proposito del recente dibattito sulla figura di comando per la Telecom, Agnelli ha precisato che la cosa che conta è la qualità del management,, che «può realizzarsi attraverso un amministratore delegato, un presidente forte, o un direttore generale unico». In ogni caso, il numero uno Ifil ha sottolineato che «finché Rossignolo sarà il presidente avrà il nostro appoggio». Il movimento in campo bancario si focalizza nella ricerca della giusta dimensione per Imi-Sanpaolo. «Come tutti - ha detto Agnelli - anche il Sanpaolo si guarda intorno per verificare le possibilità di ampliare il proprio raggio di azione». Ma come? E dove? «C'è ancora da decifrare la posizione della Banca d'Italia che per ora spinge sul rafforzamento degli istituti nazionali». Galateri aggiunge che «per andare all'estero, bisogna essere in condizioni di farlo da pari a pari. E Sanpaolo-Imi deve prima fare qualche altro passo in Italia». A bocce ferme, ha insistito Agnelli, l'istituto potrebbe puntare ad alleanze di medio calibro. Una volta cresciuto, le possibilità sarebbero maggiori. Con la Banca di Roma? «Non è un istituto che conosco a sufficienza», ha risposto Agnelli. Fra i piani che hanno un nome ed un cognome, nell'orizzonte Ifil c'è una prospettiva Motel Agip e Standa, «entrambe ci interessano», ha detto ieri il presidente Ifil. Per la prima, ha però precisato, non è stata fatta una gara, «non sappiamo che tipo di valutazione verrà fatta e che possibilità ci darà di concorrere». Quando alle rete di distribuzione Fininvest, Galateri attende di vedere l'esito della trattativa con la CoopCoin per, eventualmente, entrare in gioco. I mezzi ci sono. La finanziaria di casa Agnelli prevede di chiudere il 1998 con un risultato della capogruppo migliore rispetto all'esercizio del 1997 e in linea a livello consolidato. Da notare che l'assemblea di ieri ha anche autorizzato piani di stock-options a favore dei dirigenti. In sede straordinaria è stata rinnovata al consiglio la delega, per un periodo di cinque anni, di aumentare il capitale fino a un massimo di 1500 miliardi di lire. Marco Zatterin (A) 6% detenuto attraverso una holding 80% lfil/20% Danone (B) dopo la conversione delle obbligazioni detenute (C) controllo congiunto al gruppo Auchan (51%lfil/49%Auchan) (D) dopo l'esecuzione degli accordi Alpitour-Francorosso (E) 90% posseduto da Danone (F) 75% posseduto da Accor 12,3% (A) (B) 55,2% 99,7% S.LOUIS SUCRE 40,1% A.W.A. 100% PERMAL 5,7% DANONE 1,3% ACCOR fj^ 51% (C) Gruppo Rinascente 1S|i% cosa ce' nell'hfil MAGGIO 1998 (% capitale ordinario) N 43,5% (B) (D) SIFALBERGHI25%(F)t>] GALBANI 10% (E)DH UNICEM 22% (B)p—1 Umberto Agnelli, presidente dell'Ifil Gabriele Galateri di Genola

Luoghi citati: Genola, Italia, Torino