«Stipendio facile anche per Jospin»
«Stipendio facile anche per Jospin» Nuove rivelazioni sullo sperpero di denaro pubblico, bollette pagate alla vedova Mitterrand «Stipendio facile anche per Jospin» Dal ministero degli Esteri: avvocato denuncia il premier PARIGI NOSTRO SERVIZIO Come in un romanzo a puntate, un colpo di scena tira l'altro. L'ultimo personaggio «eccellente» coinvolto nella vicenda degli «stipendi facili» è nientemeno che il primo ministro socialista Lionel Jospin, denunciato per complicità in appropriazione indebita. Jospin è accusato di aver percepito illegalmente, tra il 1993 e il 1997, un'indennità (o «premio di produzione») in aggiunta al suo stipendio di funzionario del ministero degli Esteri. A denunciare il premier è stato un avvocato, Sylvain Garant, militante del partito neogollista Rpr e rappresentante dell'Unione dei contribuenti francesi, un'associazione costituita due settimane fa a Tarascona, nella Francia meridionale. Secondo il legale, Jospin era effettivamente diplomatico di carriera (laureato in scienze politiche e diplomato dell'Ena, la scuola nazionale d'amministrazione, aveva regolarmente supera¬ to il concorso d'ammissione al Quai d'Orsay dove aveva lavorato tra il 1965 e il 1970), ma poi si era dedicato ad altre attività, prima l'insegnamento universitario e quindi la politica. Nel 1993, aveva ottenuto la reintegrazione nell'organico del ministero; ma non disponeva né di un ufficio, né di una segretaria, il che dimostra - insiste l'avvocato - che il suo impiego era «fittizio». E se non gli si può rimproverare di aver percepito lo stipendio cui aveva diritto come funzionario statale, non gli spettava invece l'indennità legata alla funzione, che presuppone prestazioni effettive. Non era il caso di Jospin, che in quel periodo non si era mai fatto vedere al Quai d'Orsay. Le accuse contro il capo del governo erano state scagliate per la prima volta nello scorso maggio, quando infuriavano le polemiche attorno agli impieghi fittizi al municipio di Parigi (che era, ed è ancora, una roccaforte neogollista: l'attuale presidente della Repubblica Chirac era stato sindaco della capitale per 18 anni, tra il 1977 e il 1995). Jospin, però, si era difeso spiegando che il suo impiego al Quai d'Orsay non poteva essere assimilato a un incarico fittizio. Aveva anche rivelato che il neogollista Alain Juppé, all'epoca ministro degli Esteri, cui si era ripetutamente rivolto per ottenere un posto al ministero o un'ambasciata, aveva respinto le sue richieste. Spetterà ora alla procura di Parigi decidere se archiviare la denuncia o avviare una procedura giudiziaria nei confronti di Jospin. Intanto, non passa giorno senza che i contribuenti scoprano qualche nuovo caso di sperpero del denaro pubblico. Molti ignoravano che lo Stato è generoso non solo con gli ex-presidenti della Repubblica, ma anche con le loro vedove: fra l'altro, mette a disposizione una macchina con autista e paga le bollette del telefono. La generosità, però, costa: si è appreso l'altro ieri che nel 1996 Giscard d'Estaing ha speso 60 milioni di lire in telefonate e Danielle Mitterrand, vedova del presidente socialista, un po' più di 50 milioni. Enrico Molinari
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