Corea, suicidio negli abissi

Corea, suicidio negli abissi Esplode e affonda con l'equipaggio l'unità-spia del Nord mentre veniva trainata in una base navale del Sud Corea, suicidio negli abissi Tragedia sul sommergibile catturato SEUL. Il sommergibile nordco- I reano catturato l'altro giorno in ! acque territoriali del Sud dopo che era rimasto impigliato nelle reti di un peschereccio sarebbe diventato una bara per i suoi occupanti. E' andato a picco, probabilmente con l'equipaggio, mentre veniva trainato verso una base navale. Secondo il Comando supremo del Sud, l'unità, classe Yugo, 70 tonnellate, lunga 18 metri e larga 3, priva di insegne di nazionalità, era del Nord e in missione spionistica, quando aveva dovuto emergere per cercare di liberarsi delle reti in cui era rimasta imbrigliata col periscopio e il propulsore. Scortato da quattro unità navali del Sud oltre a quella che lo trainava, il natante è affondato nella notte fra lunedì e martedì a circa 1800 metri dalla base navale di Tonghae. Prima era stato rimorchiato verso il porto di Yangyang, dove però non era stato possibile farlo attraccare a causa del basso fondale. Secondo fonti americane, prima dell'affondamento si era udita una forte esplosione provenire dall'interno del sommergibile. L'ipotesi è di autoaffondamento con suicidio collettivo dell'equipaggio, sei-sette uomini. «Vi sono alte probabilità che tutti gli occupanti dell'unità siano morti facendosi saltare in aria con esplosivo», dichiara una fonte dello Stato Maggiore sudcoreano citata dall'agenzia nazionale Yonhap. Sul piano tecnico si pensa che l'affondamento sia stato causato da una falla nello scafo o da un malfunzionamento nel sistema di galleggiamento. Il che implica appunto esplosione all'interno. Nei prossimi giorni lo scafo sarà recuperato e si potranno così verificare le cause dell'accaduto e il numero degli uomini d'equipaggio. Nessun mistero invece sulla nazionalità dell'unità. Alcune ore dopo l'annuncio della cattura da parte della Marina del Sud, l'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna aveva ammesso che un sottomarino del Nord aveva avuto un'avaria ed era alla deriva dopo aver comunicato per l'ultima volta con la base alle ore 14 del 20 giugno. Il comandante diceva di avere problemi con la pressione dell' olio e il sistema di galleggiamento. L'unità, secondo l'agenzia, al momento della comunicazione era a 60 chilometri dal confine con il Sud. La stessa agenzia aggiungeva: «Non si sa se l'equipaggio è vivo o morto». Ma l'equipaggio era stato visto in vita dagli uomini del peschereccio all'alba di lunedì. A meno di 20 chilometri dalla costa, e al di sotto della linea di demarcazione del 38° parallelo, i pescatori avevano scorto il piccolo sottomarino emergere parzialmente, e tre uomini armeggiare sul ponte per cercare di liberare dai viluppi delle reti il periscopio e il propulsore. Quando, dato l'allarme, sono giunte sul posto unità della Marina del Sud con appoggio aereo," l'equipaggio, tra i cinque e i sette uomini, si è barricato all'interno chiudendo il boccaporto, e rifiutando ogni contatto. Prima che cominciassero le operazioni di traino, precisa il Comando sudcoreano, lo scafo era stato percosso a martellate, per stabilire contatti con gli occupanti, che non avevano risposto. Poche ore dopo, e mentre Ù traino era in corso, comunicando l'avaria del sommergibile, il Nord precisava di non sapere se l'equipaggio era vivo o morto. Ciò rafforza l'ipotesi di autoaffondamento: come è norma in caso di cattura, secondo l'uso in certe missioni spionistiche. Il capo di Stato Maggiore sudcoreano ha definito l'intrusione «una provocazione armata», ma sul piano politico Seul intende non enfatizzare l'accaduto. Dell'evento si è parlato ieri nell'incontro fra il Comando delle Nazioni Unite e il Nord, il primo da sette anni, a Panumunjom, sulla linea di demarcazione. Ma un comunicato ufficiale si limita ad affermare che entrambe le parti sottolineano necessità di dialogo per «creare clima di fiducia, prevenire equivoci e ridurre la tensione». Fernando Mozzetti Il sottomarino era rimasto impigliato nelle reti di un peschereccio Pyongyang ammette «Aveva segnalato una avaria, ma in nostre acque territoriali» Nel cerchietto, il sommergibile nordcoreano affiancato da unità da guerra della Marina del Sud durante il traino

Persone citate: Fernando Mozzetti