All Iberiait, il pm Greco dimezza le condanne

All Iberiait, il pm Greco dimezza le condanne Le richieste: 2 anni e mezzo a Berlusconi All Iberiait, il pm Greco dimezza le condanne E'stato stralciato ilfalso in bilancio ma è rimasto l'illecito finanziamento MILANO. Dimezzato il processo, dimezzate le richieste di condanna. Il pm Francesco Greco, ieri al processo Ali Iberian, ha «riformulato» le sue richieste per cinque imputati: Silvio Berlusconi e altri quattro manager Fininvest. Per loro, infatti, adesso si discute solo dell'accusa di illecito finanziamento ai partiti; l'altro reato, il falso in bilancio, sarà oggetto di un dibattimento che comincerà il 27 ottobre. Nessuna variazione invece per gli altri imputati, cioè Bettino Craxi, il suo ex segretario Mauro Giallombardo e altri beneficiari del sistema di conti esteri attribuiti all'ex segretario del psi. In quei conti confluirono venti miliardi che, secondo l'accusa, provenivano dalla Fininvest tramite la società Ali Iberian. Da qui le richieste di condanna. Per Silvio Berlusconi il pm ha proposto due anni e mezzo di reclusione e dodici miliardi di multa: meno della metà della richiesta complessiva per quanto riguarda la detenzione (era di cinque anni e sei mesi); identica invece la pena pecuniaria. Lo stesso ha fatto per gli altri imputati. A cominciare da Giancarlo Foscale, per cui la richiesta è stata identica a quella per Berlusconi (in precedenza aveva chiesto cinque anni). Così per Ubaldo Livolsi (otto mesi al posto di due anni e otto mesi; cinque miliardi di multa), per Giorgio Vanoni (nove mesi invece di due anni e due mesi; cinque miliardi) e per Alfredo Zuccotti (otto mesi anziché due anni e due mesi; un miliardo). Greco non ha speso una parola a spiegazione delle sue richieste, rimandando a quanto aveva già detto nella sua requisitoria, il 2 giugno scorso. Una requisitoria che aveva provocato una reazione di fuoco da parte di Silvio Ber¬ li pm Francesco Greco lusconi e del Polo: il leader di Forza Italia aveva sostenuto che le richieste del pm erano una ritorsione per la sua scelta di far affondare la Bicamerale; accusa respinta dalla procura milanese che aveva ricordato come la data della requisitoria fosse stata decisa da tempo, ben da prima si potessero conoscere le mosse politiche di Berlusconi. Dopo le polemiche il colpo di scena, il 13 giugno con gli avvocati della Fininvest che segnalavano di non aver ricevuto notifica del rinvio a giudizio di Berlusconi (azionista di controllo) e degli altri manager; con ciò impedendo alla società di costituirsi parte civile. Quattro giorni dopo il tribunale, presieduto da Marco Ghezzi decide per lo stralcio: la Fininvest, osserva, è interessata solo al reato di falso in bilancio e per questo il processo riprenderà a ottobre; per quanto riguarda l'illecito finanziamento si prosegue. Ancora polemiche, con il Polo che arriva a chiedere «la mobilitazione nel parlamento e nel Paese». Ieri le nuove richieste, dimezzate, foriere di altre parole di fuoco. La Fininvest in un comunicato, afferma che «il pool di Milano non riesce più a nascondere il proprio nervosismo» e afferma che alla scoperta delle mancata notifica alla società e alla sentenza della Cassazione che ha assolto Craxi «la procura risponde con mano pesante. L'obiettivo è ancora e sempre Silvio Berlusconi, per il quale viene chiesta una condanna assolutamente sproporzionata». Nel comunicato si legge ancora di «inaccettabili atteggiamenti persecutori e vendicativi» mentre la società «ribadisce che non si è trattato di finanziamenti illeciti ma di transazioni commerciali». [s. mr.] li pm Francesco Greco

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