E' MEGLIO ESSERE RESPONSABILI di Gianni Vattimo

E' MEGLIO ESSERE RESPONSABILI E' MEGLIO ESSERE RESPONSABILI CHE differenza c'è tra i politici e i commentatori, opinionisti, osservatori neutrali della vita politica? Talvolta viene in mente che si tratta di quella (nobile) differenza che Max Weber individuava tra etica della convinzione ed etica della responsabilità. Non si fa dunque torto ad Angelo Panebianco se si osserva che il suo articolo di ieri sul Corriere della Sera, che discute polemicamente anche alcune delle tesi avanzate nel mio editoriale di domenica scorsa, è un brillante esempio di questa differenza. L'etica della convinzione ha un suo appeal non solo morale; fornisce anche a chi la pratica la certezza di avere colto e de-finito razionalmente una situazione, certezza che porta con sé, dunque, anche una legittima soddisfazione intellettuale. Fiat analysis (rigorosa), si potrebbe dire, pereat mundus. Tutto si potrà osservare, dunque, delle tesi da me proposte domenica, tranne che siano irresponsabili, un modo di prendere alla leggera la questione della posizione italiana sull'allargamento della Nato. Che la Nato non sia un problema drammatico per la grande maggioranza degli italiani è vero, come si può evincere anche dalle dichiarazioni dei vari esponenti politici nel dibattito parlamentare di ieri sera. Credo che una tale situazione sia chiaramente percepita dai nostri alleati, ai quali importa che il Parlamento - come del resto aveva già fatto una delle due Camere, senza alcun dramma - abbia autorizzato la ratifi- I ca del trattato. La drammatizzazione della questione è un affare del tutto interno: per i politici, uno strumento di lotta tra i partiti (o addirittura di sfogo di cattivi umori personali), per gli analisti come Panebianco un modo di sfoggiare un acume che non sembra condurre da nessuna parte. Panebianco crede davvero che sarebbe stato meglio (anche per l'immagine intemazionale dell'Italia) arrivare alle dimissioni del governo, anche di fronte a un'approvazione del provvedimento sulla Nato da parte del Parlamento? In vista di nuove elezioni o in vista di un puro e semplice rimpasto del tipo di quelli a cui ci aveva abituati la Prima Repubblica? A noi continua a sembrare preferibile il senso di responsabilità di un governo che si sforza di proseguire la sua azione lungo le linee approvate al momento della fiducia, attenendosi sulla Nato a quello che è il sentimento dominante del Paese. Magari senza corrispondere alle attese di rigore degli opinionisti. Gianni Vattimo

Persone citate: Angelo Panebianco, Max Weber, Panebianco

Luoghi citati: Italia