OBIETTIVO SUI MISTERI DI MARIA

OBIETTIVO SUI MISTERI DI MARIA LA MOSTRA DI CHATWIN OBIETTIVO SUI MISTERI DI MARIA EGLI anni immediatamente successivi al Sessantotto, gli anni dell'irrequietezza, c'era un libro che andava per la maggiore. Libro strano che parlava di misteri, oggetti non identificati, inquietanti presenze. «Non è terrestre» si intitolava. L'autore si chiamava come quei registi degh spaghetti-western che prendevano lo pseudonimo americano: Peter Kolosimo, con la cappa. Il libro parlava dei dinosauri fossili ritrovati col buco di una pallottola nel cranio, di graffiti preistorici che raffiguravano astronauti. L'ipotesi era che la civiltà sarebbe stata importata sulla Terra dai marziani. Roba che oggi va per la maggiore, ma allora era una primizia assoluta. Uno dei misteri più affascinanti del libro erano le «Linee Nazca». La pampa peruviana, tra le Ande e l'oceano, è disseminata di disegni antiche che raffigurano animali, insetti, fiori. Questi disegni sono incisi su una crosta di detriti alluvionali, solo che sono grandi centinaia di metri. Chi ha tracciato questi solchi? E per quale ragione? I peruviani di venti secoli fa non possedevano aerei e i disegni si vedono solo dall'aereo. Un invito a nozze per Peter Kolosimo: si tratta evidentemente dell'aeroporto sul quale atterravano gli extraterrestri che ci avrebbero portato la civiltà! Maria Reiche non la pensava così. Maria Reiche è una matematica e geografa tedesca che ha passato metà della sua vita in Perù a studiare il mistero delle «Linee Nazca». Maria Reiche, di quelli come Peter Kolosimo, quelli dei dischi volanti, pensa che sono mdividui ignoranti a cui non interessano le linee nazca ma i soldi. Nel 1968 lei ha pubblicato un libro intitolato «Mystery on the desert» dove spiega che le linee nazca, forse, sono un complesso sistema di canali di irrigazione e racconta l'affascinante civiltà Nazca che lei ha studiato per quarant'anni abitando nella pampa senza mai tornare in Germania. Quel libro spiega anche che, forse, chi erano i grandiosi disegnatori delle linee nazca non si saprà mai, e perché le abbiano disegnate rimarrà un mistero per sempre. Per questo lei è rimasta neDa pampa a studiare questo mistero fino alla fine dei suoi giorni. Erano così quegli anni, gente che trovava certezze nei dischi volanti e gente che provava a vivere insieme all'incertezza. In questi giorni Maria Reiche si può vedere alla Galleria d'Arte Moderna. Una volta Bruce Chatwin, l'autore di «Anatomia dell'irrequietezza», è andato in Perù e l'ha fotografata. La mostra di fotografie di Bruce Chatwin è bellissima. Ogni foto è una cicatrice, il segno di un passaggio lasciato sulla terra, in ogni parte del mondo. Ma la foto più bella è quella di Maria. Si vede lei in punta ad una scaletta di alluminio che guarda le linee Nazca: ma cosa guardi Maria? Le linee sono troppo grandi, ci vuole l'aereo per vederle. Proprio quello che ha fatto Chatwin per tutta la vita, tirare su una scaletta d'alluminio per cercare di vedere qualcosa che tanto non si vedrà mai. Gabriele Vacis

Luoghi citati: Germania, Perù