IL SIGNORE NON VA IN FERIE

IL SIGNORE NON VA IN FERIE LOSCRITTORE IL SIGNORE NON VA IN FERIE IL vero signore non va in ferie. Al massimo, se proprio non può farne a meno pressato da mogli smaniose, da figliolanza irrequieta, si prende qualche breve vacanza qua e là. Io che sono di Bra, quando si era piccoli, in vacanza si andava nella vigna in collina a circa due chilometri dalla casa di città. Si partiva stivando nel baule della 1100 copiose provviste, camicette di cotone e pull-over leggeri, ventagli, molte candele perché con i temporali estivi non si sa mai. Bipedi e quadrupedi si stringevano nella vettura di mio nonno (ma i miei zii giovani venivano su in Vespa) e ale, si andava a villeggiare. L'estate trascorreva deliziosamente uguale ad altre antiche estati tra altalene, merende sinoire, giochi di bocce, cuginetti in costante pericolo di rovinose cadute, estenuanti gite in bici, primi stupori sessuali facendo il bagno nel Tanaro. Le zie discutevano tutto il giorno della lunghezza della gonna (quest'anno va giù, quest'anno va su), agli amici in visita si offrivano tamarindo e menta e a cena c'erano sempre enormi insalate di sarset e uova sode. Quando sul fico spuntavano i primi frutti succosi si avvertiva già nell'aria un malinconico tempo di ritorno. In autunno, prime piogge, mia nonna riapriva la casa in città e la fantesca trafficava in solaio tra la naftalina domandandosi se era il caso di tirar fuori le catalogne (che in Piemonte non sono delle signorine spagnole, ma le trapunte invernali). Anche adesso, per dire, uno cosa va a farsi venire il mal di pancia quindici giorni a Loano, a Gabicce, a Capo Palinuro quando, a piedi o con il 9, c'è il Valentino a portata di mano? Uno cosa si spacca il cervello per decidere tra il cono gelato o un cine all'aperto a Finale, Rodi Garganico o Santa Teresa di Gallura quando a Collegno c'è una stagione teatrale estiva che neppure a Taormina? Eh? L'aria buona - di sera c'è anche a Moncalieri, no? Ma insomma, bisogna un po' contenere questa smania da Tour Operator, quest'ansia da check-in, insomma! Agosto (e luglio e settembre) in città è una meraviglia, una sublime scoperta di inediti paesaggi e di confortevoli ipermercati aperti-per-ferie. Gli altri, gli incauti, sono in fila per un pezzo di focaccia (carissima e mica tanto fresca) a Noli, Ibiza, Cuernavaca, e noi, beati, eccoci in una disertata piazza Maria Teresa, in uno stupefacente Lungo Po Antonelli, in un arcaico corso Casale a spulciare in pace, ghiotti e curiosi, il - ricco - programma serale dei Giorni d'Estate. Bene. Le righe a mia disposizione sono terminate, il tempo anche perché devo correre a prenotare l'aliscafo per Stromboli che, anche quest'anno se non mi decido tre mesi prima, poi mi tocca stare piantato qui a Torino tutta l'estate, mannaggia! (e a Stromboli il cine all'aperto non c'è, neppure al chiuso, finisce che si passa la sera a contare le stelle. Robe da matti). Gianni Farinetti

Persone citate: Agosto, Antonelli, Gianni Farinetti, Operator