Le città del silenzio di D. Se

Le città del silenzio ARCHEOLOGIA IN LIBIA Le città del silenzio Sulle spiagge di Tripolitania e Cirenaica TEATRI augustei e agorà spettacolari. Terme grandiose e mosaici raffinati, colonnati, statue, templi e basiliche bizantine. Intere città romane affiorano tra la sabbia e il mare lungo il litorale libico. Leptis Magna, Sabrata, Apollonia, Cirene, Tolemaide giacciono tra il Sahara e il Mediterraneo sulle spiagge di Tripolitania e Cirenaica. Una straordinaria serie di vestigia imperiali che costituiscono un patrimonio archeologico degno di Pompei, Atene e Roma stessa. Strabilianti musei all'aria aperta, nella terra di Gheddafi, poco frequentati, spesso silenziosi e ben tenuti. Leptis Magna ad esempio è una città completa rimasta sepolta per secoli e venuta alla luce solo nei primi anni di questo secolo. Si intuisce ancora tutta la struttura grandiosa dell'urbe. Il grande Foro, i capitelli scolpiti, i busti di marmo, le decorazioni della basilica e le colonne sbriciolate al suolo, sparsi tra il mare in tempesta e il verde della macchia mediterranea, sono surreali. Così come il grande teatro augusteo: lame di luce attraversano l'ampia cavea e il palco a emiciclo, sottolineando i bassorilievi e le statue che ancora adornano il proscenio. Dietro si intravedono le colonne di marmo cipollino del tempio dedicato a Cerere Augusta, il ninfeo monumentale, il chiosco ottagonale del mercato, le strutture della basilica severiana e il lungo cardo, la strada lastricata che divideva le insulae (i quartieri). Leptis venne fondata dai Fenici intorno al VI secolo a.C. e divenne presto il porto principale per le grandi carovane sahariane. Dall'Africa centrale arrivavano tonnellate di avorio, oro in polvere, pelli, sale e gemme, schiavi e belve per i circhi di Roma. Leptis si trasformò nel centro commerciale più importante del Nord Africa imperiale. Divenne splendida sotto Settimio Severo (146-211 d.C). Le. Terme di Adriano per esempio, già sontuose, vennero completamente marmorizzate.- Bagni turchi, piscine, frigidarium e latrine comuni, divennero il centro degli incontri sociali della città. A partire dal IV secolo d.C. il suo porto cominciò però ad insab- biarsi, i dintorni s'impaludarono e le prime scorrerie polverizzarono l'economia. Gli arabi la distrussero completamente. Levantini,- Vandali, Bizantini e Berberi compirono saccheggi e minarono gli scambi commerciali. Nell'anno Mille infine Leptis scomparve dalle cronache. I venti la protessero fino ai primi del '900, quando iniziarono le prime opere di scavo italiane. Ma gravi razzie vennero compiute nel corso dei secoli: colonne e lastre di marmo prezioso, statue e mosaici presero il mare alla volta di Udì arabi, inglesi e francesi per mano di ambasciatori e mercanti senza scrupoli. Alcune testimonianze sono an¬ cora visibili per esempio a Windsor, in alcune moschee arabe e nei musei di Parigi. Gli italiani invece, che compirono la maggioranza dei lavori tra il 1912 e il 1922 sotto la guida di Aurigemma e Romanelli, non trafugarono granché. Anzi la colonia italiana costituì un Servizio delle Antichità trasformando gli uffici archeologici in soprintendenze organizzando anche gli scavi di Sabrata e catalogando tutti i tesori rinvenuti. Oggi Leptis, che si trova 128 chilometri a Est di Tripoli, è uno dei siti archeologici più importanti d'Africa. Il nuovo museo poi, costruito accanto alle rovine, raccoglie statue, bassorilievi, anfore, gioielli, monete, mosaici e capitelli fenomenali. Sabrata invece, insediamento di origini fenicie, si trova a Ovest della capitale libica. E' un altro dei leggendari «emporia», la ricca serie di porti commerciali imperiali. Divenne colonia romana nel 149 dopo Cristo. Tra le molte rovine numidi e bizantine spicca il gigantesco teatro romano. Misura 92,50 metri di diametro e conserva un proscenio multilivello imponente. La scena, a pochi metri dal mare, è quasi intatta: tre ordini di colonne scavate da tré esedre semicircolari rappresentano la scenografia. Al piano terra e ai livelli superiori un corridoio circolare contorna la cavea. Le gradinate ospitarono ancora nel 1937 un grande spettacolo (una commedia di Terenzio) organizzato da Italo Balbo d'allora console in Libia) alla quale presenziò persino Mussolini, giunto appositamente in idrovolante dall'Italia. Una curiosità: tra le navate della grande basilica di Sabrata nel 157 d.C. si svolse anche il celebre processo a carico di Apuleio. La sua leggendaria apologia;difensiva venne declamata sotto gli occhi di Iside e del procònsole Claudio Massimo tra le colonne e i capitelli preziosi. Davide Scagliola vere, pelli, sale e gemme, schiavi e belve per i circhi di Roma. Leptis si trasformò nel centro commerciale più importante del Nord Africa imperiale. Divenne splendida sotto Settimio Severo (146-211 d.C). Le. Terme di Adriano per esempio, già sontuose, vennero completamente marmorizzate.- Bagni turchi, piscine, frigidarium e latrine comuni, divennero il centro degli incontri sociali della città. A partire dal IV secolo d.C. il suo porto cominciò però ad insab- Ghardaio Xf^ "•vH BengasiG"^Cirene'/-"^S^ondfjpf S Ghodame: Ota Salati TamonVat^f^'v' mi 1 Nella carta le città romane sulle coste libiche Apollo. Il suo porto, Apollonia appunto, conserva ancora un suggestivo anfiteatro grecoromano, i magazzini e i resti delle basiliche bizantine con le colonne di marmo azzurro bagnate dalle onde. Sulla collina si trova invece il grande tempio di Zeus, il più grande d'Africa, eretto in stile dorico arcaico intorno al VI secolo a.C. Un tempo ospitò la copia della statua di Zeus, capolavoro di Fidia, alta 13,metri. Oggi non ne rimangono che pochi frammenti. [d. se]