Putrella nell'occhio Pagliuca in porta

Putrella nell'occhio Pagliuca in porta F LA POSTA IN GIOGO =1 Putrella nell'occhio Pagliuca in porta EQTJENZE spezzate. Di- cono che non ci siano più le mezze stagioni, ma io ricordo un dialogo (non so più di chi) che le faceva proprio a fettine: E' qui, Nozio? «Inver, no» Ma v'E' state? «Prima v'era. Ora v'è Sol Stizio?». Un gioco del genere lo fa anche Armando Chiampo (Torino) quando mi scrive: «Il suo canDORE Mirabilmente afFAscina, SOLleva L'Animo e rassicura». Questa è facile, sono le note musicali. Sulle stagioni, Chiampo si dilunga un po': «A professore, con tono secco, ci disse: "0 rESTATE qui, o partite per visitare AustIN, VERNOn e altre città del Texas...". Se dapPRTMA V'ERA stata tolleranza per la nostra indecisione, ora con questo aut AUT, UN NOstro tentennamento non sarebbe stato più concesso». I pellegrini in visita alla Sindone vengono dm spunti cardinali: «Molti pellegrini, in buoN vanti alla teca d'OVE' STeso il Sacro Lenzuolo nel quale fu avvolti GeSU Di Nazaret, morto». Si dice che il conte di Sandwich inventò l'omonima combinazione di pane e arrosto per poter mangiare senza interrompere una fondamentale partita a carte (l'ho letto la prima volta in un racconto dei Quindici, e qui so di discriminare duramente fra le generazioni dei lettori). Chiampo ambienta la scena ai nostri giorni: «AcQUA? DRInk? AsPIC? CHEeseburger? Che vuoi, AlFIO? Rispondimi! Ciò che ti offro è un innoCUO Ristoro!». Con l'altro mazzo di carte, siamo a una violenta reprimenda: «A imitare i LitfiBA, STONI, e il suono che produci mi ricorda il rumore che fa la raSPA DEI falegname. T'acCOPPErei per il tuo scarso impegno; comunque ancora sono da te lontane le luci della monDANA Ribalta». Paragrafo sistematico. Nella versione di Chiampo è possibile spezzare le parole, mantenendo inalterata la sequenza delle lettere. C'è un'altra versione dello stesso gioco, in cui le parole re- Scriv«La pin gLa StTuttvia Mar10To te a osta oco mpa ibrì nco 32 26 no stano intatte ma allora devono cambiare senso, secondo una prassi che mi viene da chiamare Sistematica Enigmistica dell'Ambiguità. Un racconto gustoso. Per esempio, si può scrivere un racconto usando i nomi dei ristoranti italiani. Così ha fatto Gianni Aonzo (Spotorno SV): «Al Chiar di luna e Sotto te stelle II vecchio porco al Pensiero di Perla di Macallè, la sua Amorosa Preferita, Bianca e Candida come il Pan di zucchero, perse la Bussola, il Sestante e la Rosa dei venti...». Le parole in corsivo sono tutti nomi di ristoranti italiani. L'intero raccontino si legge sulla Circolare (C.P. 120 - 15100 Alessandria; tel. e fax 0131/345414) una rivista che raccoglie e diffonde il verbo enogastronomico e albergologo di Raspelli. Sto pensando se eno-gastronomo non si possa condensare in golologo, ma forse è chiedere troppo alle parole. Sequenze a doppio senso. Prendere i nomi propri come se fossero npmifiomuni? Capita anche in certe crittografie mnemoniche, come questa di Paolo Conte (Asti). FILM BLASFEMO. (10,9, 2,6) Questa ve la risolvete voi. Vi dico solo che la chiave è la stessa di un'altra che nel frattempo (poligenesi dei giochi) mi mandava Duccio Battistrada (Roma): INQUISIZIONE (6, 3,4,2,6). In queste crittografie mnemoniche abbiamo un nome proprio usato in funzione di nome comune, come nel caso già noto di DECAPITAZIONE: Stacco di testa di Signori. Ecco altri due esempi (scrivo prima dei Mondiali ma dopo il Giro d'Italia). EVASIONE LAGUNARE: Fuga tentata da Pantani. SRADICAMENTO RIZOMATICO: Uscita dal campo di Ravanelli. L'ultima è, ancorché evangelica, decisamente anomala. «NON GUARDARE COSA HO NEL MIO OCCHIO, E PENSA ALLA PUTRELLA CHE HAI NEL TUO»: Pagliuca respinge una bordata offensiva, rimandandola sulla traversa. Stefano Bartezzaghf ghi | Scrivete a «La posta in gioco La Stampa Tuttolibrì via Marenco 32 10126 Torino

Persone citate: Armando Chiampo, Duccio Battistrada, Gianni Aonzo, Pagliuca, Pantani, Paolo Conte, Raspelli, Ravanelli

Luoghi citati: Alessandria, Chiampo, Italia, Roma, Sandwich, Spotorno, Texas, Torino