Incroci tra giornali e tv Si accende il dibattilo

Incroci tra giornali e tv Si accende il dibattilo Romiti aveva proposto: cambi la legge Incroci tra giornali e tv Si accende il dibattilo Maccanico: verso un nuovo soggetto Veltroni: Auditel sotto l'Autbority ROMA. Il tema degli incroci tra proprietà dei giornali e reti televisive, rilanciato recentemente dal neopresidente della Rcs Cesare Romiti, ha tenuto banco al convegno romano incentrato in realtà sul tema della necessità di un'Authority europea in materia di tv e telecomunicazioni. Che vedeva l'ex presidente dell'Antitrust Giuliano Amato attorniato da eminenti giuristi in materia: da Enzo Cheli (autorità tv e tic) a Giuseppe Zaccaria (presidente Rai), a Stefano Rodotà (garante Privacy). Ai quali si è aggiunto alla fine il sottosegretario Ds alle Poste Vincenzo Vita. Il divieto a un editore di quotidiani di possedere anche una tv non sta più in piedi, la legge Mammì va riscritta, aveva dichiarato Romiti. Cheli ribadisce quel che gli aveva già risposto; che le norme operanti sono ormai quelle della legge Maccanico n. 1 (la 1021), Un'interpretazione «liberale», che non trova d'accordo Zaccaria: «Un superamento della legge in vigore lo si può pensare quando la legge nuova entra totalmente in vigore» dice il presidente Rai. «In una zona grigia come l'attuale - aggiunge - togliere la legge operante non è una buona operazione». Il botta e risposta continua. Cheli, della stessa scuola giuridica fiorentina di Zaccaria, osserva che l'articolo 2 della Maccanico sull'antitrust, per essere operante ha bisogno di un'autorità pienamente operativa, quella che sta appunto nascendo.- Ma spiega che «quando dovrà prendere una decisione, l'autorità dovrà seguire i binari indicati nella nuova legge». Se poi il Parlamento ritiene che in questo modo si possano creare dei vuoti preoccupanti, intervenga «e stabilisca il raccordo fra la vecchia e la nuova disciplina, che è stata affidata all'interpretazione». Amato, che ha introdotto il convegno, spiegando i motivi per cui «una rete transeuropea di comunicazione come quella che si va costruendo ha più che mai bisogno di un'autorità europea che sovrintenda alle regole e coordini le varie autorità nazionab», in materia di incroci è d'accordo con Cheb. Mentre Vita, pur scherzando e sostenendo di non parlare a nome del governo, si schiera dalla parte del cattolico Zaccaria. «Mi limito a una testimonianza», esordisce Vita. E racconta che nella stesura della legge 1021 fu scelta la strada di non mettere un articolo finale che abrogasse la legge Mammì, perchè «visto che la nuova normativa tocca solo in parte i temi di quella legge, non può esserci una vacatio». Intanto, in un convegno parallelo sul diritto d'autore il ministro dello Spettacolo Veltroni attacca l'attuale Auditel e propone di riformarlo, sottoponendolo all'Autorità delle Tic. E, da Alessandria, il ministro delle Poste Antonio Maccanico «benedice» l'iniziativa di Romiti: «Significa che un nuovo soggetto sta per nascere nel campo dei mass media e io personalmente me lo auguro». [m. g. b.]

Luoghi citati: Alessandria, Roma