Visco: tasse più semplici sulla casa di Gian Carlo Fossi
Visco: tasse più semplici sulla casa FISCO & ABITAZIONI Nei piani delle Finanze revisione di lei, imposta di registro e Iva sull'edilizia Visco: tasse più semplici sulla casa «Sono un pasticcio e bloccano l'attività economica» ROMA. Sarà rivista l'imposta di registro sui trasferimenti di case e terreni, si dovrà porre qualche «tassello» per frenare la dinamica dell'Ici e ricondurre la «giungla delle aliquote» a criteri di maggiore uniformità e, prima o poi, sarà necessario affrontare il problema del notevole peso dell'Iva sull'edilizia: tre annunci importanti dati ieri dal ministro delle Finanze Vincenzo Visco, che svelano la meditata volontà di riordinare, una volta avviata la riforma fiscale, tutta la complessa questione della tassazione immobiliare caratterizzata da «molte contraddizioni ed ambiguità». L'obiettivo, precisa il ministro ad un seminario organizzato dal Consiglio nazionale dei geometri, «non è quello di aumentare il gettito complessivo, ma di razionalizzarlo». In particolare, l'imposta di registro è un vero e proprio «pasticcio» sia per le aliquote molto alte, sia per le modalità di attuazione. Un pasticcio che dovrà essere eliminato, anche se non sarà facile per molteplici ragioni e intricati ostacoli. «Mi sono chiesto - confessa Visco - se non ci siano stati interessi potenti che abbiano determinato il mantenimento di questa situazione. Sto cercando di capire i problemi di quel settore dell'amministrazione, ma c'è una arretratezza storica da superare. Dobbiamo recuperare un passato di inerzia e mettere a frutto investimenti del passato sull'infor¬ matica che non si capisce che fine abbiano fatto». E in questa autentica battaglia invita notai e categorie professionali, a cominciare dai geometri, a collaborare con il ministero per trovare «soluzioni operative» in tempi ragionevoli. Dunque, la prima «vera anomalia» da affrontare è la «tassazione spropositata» sui trasferimenti immobiliari che raggiunge, tra imposta di registro ed annessi, 1' 11 % per i fabbricati e il 18% per i terreni, e quindi «è causa di freno della mobilità delle attività economiche». In quale modo? Visco non fornisce particolari, ma spiega che la strada da seguire è quella di un riequilibrio tra l'introito risultante dalle nuove rendite catastali e l'imposta di registro (che assicura 4 mila miliardi di entrare) senza aumentare il gettito complessivo. Tanto più che sugli immobili gravano anche l'imposta progressiva, alla cui base imponibile concorre il reddito di fabbricati e terreni, e poi l'imposta comunale sugli immobili (lei). L'Ici, appunto, rappresenta l'altro nodo da sciogliere. «In questi giorni - afferma il ministro - ci sono roventi polemiche indirizzate contro il ministero delle Finanze, che non c'entra assolutamente nulla. Il principio di sussidiarietà e decentramento fiscale ha dato piena libertà dei Comuni sull'Ici: la stanno applicando e sta venendo fuori una giungla inestricabile di aliquote. La gente, che aveva reclamato mano libera per i suoi sindaci, ora si lamenta di come viene gestita l'imposta. Vedremo còsa fare se la volontà popolare sarà quella di mettere qualche tassello uniforme». Terza questione: la riduzione dell'Iva sull'edilizia, considerando che si tratta di un settore ad alta intensità di manodopera. «Ci rendiamo conto - rileva Visco - che l'Iva è molto alta e per questo, in attesa di un accordo a livello europeo, abbiamo messo uno spropositato incentivo del 41% per le ristrutturazioni edilizie. Stiamo verificando come funziona, ma è chiaro che se uno non fattura non c'è incentivo al mondo che lo porti a farlo». «Pieno consenso» alle dichiarazioni del ministro è giunto subito dal presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani. Però, osserva il presidente, non è spropositata solo la tassazione sui trasferimenti immobiliari, ma la tassazione della casa in genere e delle locazioni in particolare, ove il 50-60% del canone finisce in tasse. Giudizio favorevole pure per quanto riguarda l'Ici che si è trasformata in un «clamoroso esempio di arbitrio e di disuguaglianza, oltre che di voracità». Gian Carlo Fossi Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco è convinto che attualmente il sistema di tassazioni con al centro la casa sia una giungla da sfoltire attraverso la razionalizzazione del gettito complessivo
Persone citate: Corrado Sforza Fogliani, Vincenzo Visco, Visco
Luoghi citati: Roma
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