Un sommergibile nella rete

Un sommergibile nella rete COREE E' una unità-spia del Nord, l'equipaggio barricato all'interno Un sommergibile nella rete Sorpresa per un peschereccio di Seul SEUL. Preda grossa per un peschereccio sudcoreano all'alba di ieri nel Mar del Giappone a meno di venti chilometri dalla costa: un piccolo sommergibile del Nord in missione spionistica in acque territoriali del Sud. I pescatori se ne sono accorti vedendo che il sommergibile, parzialmente emerso, era rimasto col periscopio impigliato tra le loro reti, che avevano in parte avvolto anche il propulsore. Sul ponte, tre uomini freneticamente cercavano di liberare il sottomarino dal groviglio in cui era avviluppato. L'imbarcazione non aveva alcuna insegna di nazionalità, e gli uomini sul ponte non rispondevano a segnali o richieste di informazioni. Dato l'allarme, mentre le forze di Seul entravano in stato di allerta, sul posto sono giunte quattro unità della marina sudcoreana, con appoggio aereo di velivoli da ricognizione e elicotteri. Il sommergibile senza nazionalità è stato circondato, catturato e rimorchiato verso una base militare, dove è giunto in nottata. Gli uomini dell'equipaggio, cinque o sette, sono stati invitati ad arrendersi, ma si sono barricati all'in¬ terno senza dare risposta. Il viluppo di reti sul propulsore non aveva loro reso possibile la reimmersione prima dell'arrivo delle unità militari del Sud. L'incidente avviene mentre i rapporti tra le due Coree stavano lievemente migliorando. Esso potrebbe bloccare gli sforzi del nuovo presidente del Sud, Kim Dae Jung, di una politica di impegno costruttivo per il Nord invece che isolarlo, e mette a repentaglio l'incontro fissato per oggi, il primo da sette anni, tra militari del Nord e ufficiali degli Stati Uniti sotto l'egida del comando delle Nazioni Unite a Panmunjom, sulla linea di demarcazione. Oggi, inoltre, passando dalla stessa Panmunjom dove la settimana scorsa per primo dal '53 aveva oltrepassato la linea del fronte, dovrebbe tornare a Sud il fondatore della Hyundai, Chung Ju-yong, a conclusione di una clamorosa visita a Nord. Vi si è recato portando in dono, con un convoglio di 50 autocarri, 500 mucche da latte e da allevamento. A Seul oggi si riunisce il Consiglio per la sicurezza nazionale per discutere di quest'ultimo incidente e mettere a punto ulteriori strategie. Secondo il ministero della Difesa, il sommergibile catturato ieri mattina è del Nord, e certamente era in missione spionistica. E' una piccola unità di 70 tonnellate, lunga 18 metri e larga tre, armata di mitragliatrici, con equipaggio da 5 a 7 uomini, della classe «Yugo», così denominata avendo a suo tempo il Nord acquisito dagli jugoslavi la relativa tecnologia. Per le stesse fonti, il sommergibile non era finito in modo accidentale in acque territoriali del Sud. Secondo Seul, unità di questo tipo sono usate da Pyongyang per operazioni di infiltrazione e spionaggio nel Sud. La cattura è avvenuta in un punto 18 chilometri al largo della città di Seokco, sulle coste orientali della Corea del Sud, immediatamente sotto la linea di demarcazione del 38° parallelo che divide in due la penisola. E' la stessa area in cui nel settembre 1996 si arenò un altro sommergibile nordcoreano, quella volta di dimensioni ben maggiori: classe «Shark», 325 tonnellate. Dall'unità immobilizzata i 25 uomini dell'equipaggio sbarcarono come uh commando di incursori e si sparpagliarono nel Paese, mentre cominciava la caccia da parte delle forze del Sud. Undici di loro furono trovati uccisi, forse in un suicidio collettivo o ammazzati dai compagni. Tredici furono uccisi dalle forze del Sud in una colossale caccia all'uomo durata 53 giorni, in cui furono impegnati oltre 60 mila militari. Nell'operazione restarono uccisi anche cinque soldati del Sud e tre civili. Uno degli incursori del Nord fu catturato, un altro fece perdere le proprie tracce, riuscendo probabilmente a tornare in patria. Fernando Mezzetti E' un sottomarino da settanta tonnellate Il periscopio e una parte del propulsore sono rimasti impigliati Il sommergibile nordcoreano infiltratosi al Sud nel settembre del 1996

Persone citate: Chung Ju-yong, Fernando Mezzetti, Kim Dae Jung

Luoghi citati: Corea Del Sud, Giappone, Panmunjom, Stati Uniti