Nato, per Prodi un voto a rischio

Nato, per Prodi un voto a rischio Il premier non vuole dimettersi Nato, per Prodi un voto a rischio ROMA. Ore difficili per il governo di Romano Prodi. Oggi, alla Camera, il voto sull'allargamento della Nato a tre Paesi dell'Est ex comunista rischia di mandare in crisi l'esecutivo dell'Ulivo, senza indicare prospettive di soluzione a breve termine. Rifondazione insiste per il no; l'TJdr di Francesco Cossiga non ha ancora deciso e il Polo, in cambio del suo lasciapassare, chiede le dimissioni del presidente del Consiglio. Ieri, frenetica giornata fitta di contatti. Il leader dei popolari, Franco Marini, ha tentato una mediazione in extremis. Dopo aver sentito Fausto Bertinotti e aver incontrato Lamberto Dini, il segretario dei popolari ha avuto un colloquio telefonico con Massimo D'Alema. Quest'ultimo avrebbe insistito per arrivare a un «chiarimento definitivo» con Rifondazione comunista e a un passaggio parlamentare che sancisca un impegno di legislatura. Martini e Rapisarda A PAG. 7

Persone citate: Fausto Bertinotti, Francesco Cossiga, Franco Marini, Lamberto Dini, Massimo D'alema, Prodi, Rapisarda, Romano Prodi

Luoghi citati: Roma