Olio, aumentate la quota italiana

Olio, aumentate la quota italiana Ma sul tappeto ci sono anche la riforma del tabacco e la campagna prezzi Olio, aumentate la quota italiana Finto: «Servono garanzie» ROMA. «Ottenuto il parere del Parlamento Europeo sulla proposta di riforma dell'Ocm olio d'oliva occorre conseguire un aumento della quota italiana, il rigoroso rispetto della normativa, quanto a livelli di qualità e di produzione la cui dimensione globale non deve comunque provocare turbative nel mercato». Michele Pinto, ministro per le politiche agricole, fissa così le strategie per il negoziato sulla riforma del mercato comune dell'olio d'oliva che si aprirà domani a Lussemburgo. Il voto dell'Europarlamento ha aperto la strada alla riforma ma il primo obiettivo del ministro resta comunque quello di «chiedere misure di garanzia per la produzione olivicola italiana, come l'introduzione di un sistema di quote nazionali che metta al riparo i produttori dal danno conseguente allo sfondamento della produzione europea globale». Già perché la nuova riforma, se approvata, entrerà in vigore dalla campagna 1998-1999 lasciando «scoperta» la campagna in corso con una produzione in forte crescita: solo per la Spagna la stima prevista è di 1,1 milione di tonnellate. Le conseguenze? Lo sfondamento del tetto di produzione comporterebbe per l'Italia un taglio di 430 miliardi di lire contro i 317 dell'anno precedente. Ma l'olio è solo uno dei punti all'ordine del giorno della ma- ratona agricola che si svolgerà sotto la presidenza britannica. Londra punta Ed un pacchetto unico che comprende certo l'olio d'oliva ma che punta alla riforma del mercato del tabacco e del sistema di commercializzazione delle banane. In più è necessario fissare i nuovi prezzi agricoli e il livello di messa a riposo delle terre per la prossima campagna. «Su questo pacchetto - ha affermato un rappresentante britannico - siamo pronti a negoziare fino al traguardo finale». Inevitabile un lungo negoziato per ricercare le necessarie «compensazioni» tra le necessità dei diversi Paesi. Probabilmente resterà fuori dalla trattativa la riforma del sistema agrimonetario da adeguare all'entrata in vigore dell'Euro. In base ai primi calcob l'Italia rischia di perdere 600 miliardi. Ma vediamo i punti di questo pacchetto. Oltre all'olio e alla barbabietola (la commissione vuole abolire la regionalizzazione del prodotto con la conseguente perdita di 70 miliardi da parte dei produttori italiani che si oppongono al provvedimento) Roma è particolarmente attenta alla riforma del tabacco mentre assistiamo da spettatori alla battaglia per la revisione del regime di sostegno alle banane. Il progetto presentato dalla Com¬ missione punta a premiare le produzioni di qualità di tabacco, con aiuti modulati e istituisce un sistema per il riacquisto delle quote per i coltivatori che abbandonano la produzione. Resta immutato il livello di spesa: 1021 milioni di Ecu l'anno. L'Italia chiede delle compensazioni tra le quote regionali nell'ambito della stessa varietà. I Paesi non produttori vogliono tagliare i fondi ad un prodotto che danneggia la salute. Poi gli agrumi. L'Italia chiede una soglia finanziaria più elevata per gli aiuti agevolati all'import extra Ue. Poche novità - ad eccezione del «caso barbabietole» - sulla campagna prezzi. La proposta della Commissione ricalca in gran parte le misure previste per la campagna in corso. C'è un calo degù aiuti alla canapa e, in attesa della riforma del mercato del vino, una proroga di un anno al divieto a nuovi impianti e del regime per l'abbandono dei vigneti. Infine il set aside. Per i seminativi la Commissione ha proposto un tasso di messa a riposo doppio dell'anno precedente, il 10 per cento invece del cinque. La Francia è contraria mentre Germania e Paesi nordici vorrebbero un tasso superiore. Maurizio Tropeano Parte a Lussemburgo la maratona agricola Presidenza britannica e Commissione Ue proporranno un «pacchetto unico» Il ministro per le Politiche agricole Michele Pinto e la sua collega spagnola Lo/ola De Palacio I due «nemici» della battaglia sull'olio d'oliva

Persone citate: De Palacio I, Maurizio Tropeano, Michele Pinto