Battaglia fra turchi e armeni agli Invaiides

Battaglia fra turchi e armeni agli Invaiides Spranghe e pugnali contro un corteo che protestava per il riconoscimento francese del genocidio del '17 Battaglia fra turchi e armeni agli Invaiides Diciotto feriti (tre sono gravi), panico fra i turisti a Parigi PARIGI NOSTRO SERVIZIO Sono passati più di 80 anni, ma il genocidio degli armeni tra il 1915 e il 1917 resta un argomento scottante che continua a scatenare le passioni. E anche la violenza. Ieri, nel centro di Parigi, 18 persone sono rimaste ferite (tre gravemente) nel corso di un breve ma durissimo scontro tra un gruppo di alcune centinaia di turchi e un «commando» di una sessantina di contromanifestanti, probabilmente francesi di origine armena. E' accaduto sull'Esplanade des Invaiides, l'immensa piazza che si estende tra la Senna e il Museo degli Invalidi (nella cui cripta c'è la tomba di Napoleone). Ieri pomeriggio centinaia di turchi stavano radunandosi con l'intenzione di recarsi in corteo fino alla vicina Assemblea Nazionale per protestare contro una mozione con la quale il Parlamento francese ha ufficialmente riconosciuto, il 29 maggio scorso, il genocidio degli armeni. Doveva essere una manifestazione pacifica: la comunità dei turchi immigrati in Francia è assai meno numerosa di quella che si è stabilita in Germania, comprende poco più di duecentomila persone e non è mai stata coinvolta in gravi episodi di violenza. Ma ieri, ancora prima che il corteo si muovesse, i turchi sono stati assaliti da un gruppo di 60-80 contromanifestanti, armati di manganelli, spranghe di ferro e pugnali, che hanno selvaggiamente colpito gli avversari, prima di darsi alla fuga, dileguandosi nei corridoi della stazione del metrò «Invaiides». 18 turchi, come si è detto, sono rimasti feriti, fra cui tre gravemente (uno ha ricevuto una pugnalata all'addome). Lo scontro è durato pochi minuti, ma è stato talmente violento che ha provocato scene di panico fra i turisti, numerosissimi a quell'ora (il Museo degli Invalidi con la tomba di Napoleone attira ogni giorno folle di visitatori, specialmente in questo periodo, quando la capitale francese è in¬ vasa dagli stranieri accorsi per i Mondiali di calcio). La polizia ha fermato una trentina di persone, ma la maggior parte è stata interrogata solo in qualità di testimoni. Sul posto si è recato anche il questore di Parigi Philippe Massoni, che ha voluto controllare personalmente il dispositivo di sicurezza. Poco dopo le 15, il corteo (nel frattempo si era ingrossato, i dimostranti erano più di 1500) si è diretto verso l'Assemblea Nazionale, senza altri incidenti. La manifestazione di ieri era stata organizzata dall'Unione delle associazioni turche in Francia, dopo le proteste ufficiali del governo di Ankara, il quale non solo non ha mai voluto ammettere il genocidio degli armeni, ma non tollera che altri lo riconoscano. Non perdona il gesto del Parlamento francese, anche se i termini della mozione del 29 maggio sono estremamente prudenti: basti sapere che i deputati hanno riconosciuto che nel 1915-17 gli armeni furono sterminati, ma si sono guardati bene dal nominare i colpevoli. Come se a commettere il genocidio fossero stati i soliti ignoti. Enrico Molinari Gli aggressori (60-80 persone) si sono dileguati dopo una fulminea azione da commando

Persone citate: Enrico Molinari, Philippe Massoni, Senna

Luoghi citati: Ankara, Francia, Germania, Parigi, Unione