«Prodi pedala, il tempo è scaduto»

«Prodi pedala, il tempo è scaduto» D'Antoni: «Rispettare gli impegni». Ultimatum di Cofferati: «Fatti concreti entro l'estate» «Prodi pedala, il tempo è scaduto» A Roma 150 mila in corteo per lavoro e Mezzogiorno ROMA. «Prodi, pedala!». E giù, l'applauso della folla. A parlare è Sergio D'Antoni nel corso della manifestazione sindacale per il lavoro, che ha portato ieri a Roma tra 150 e 200 mila persone. Nella sua colorita espressione c'è però tutto il senso delle richieste sindacali: che il governo tenga fede agli impegni presi con il «patto per il lavoro» del '96 e soprattutto che acceleri il ritmo per conseguire questi obiettivi, insomma, «che pedali». Altrimenti? «Il sindacato dovrà cominciare a parlare di lotta» ha detto il leader della Uil Larizza. Uno sciopero generale dunque? «Non credo sia necessario» ha chiarito Cofferati, «ma comunque non si può escludere nulla per il futuro» ha ribadito D'Antoni. In sostanza il sindacato ha dato «gli otto giorni» al governo: o fa sul serio e in tempi brevi, oppure l'idillio tra l'Ulivo e le forze sociali andrà a farsi benedire, una volta per tutte. E i sindacati hanno dato anche una scadenza: «Prima dell'estate voghamo risposte concrete - ha detto Cofferati -. Il tempo del governo è quello delle prossime settimane». Mantenere le promesse - dunque - e subito, altrimenti addio pax sociale. Peraltro, una sollecitazione a Prodi perché faccia per il lavoro quello che ha saputo fare per l'Europa è giunta anche dai suoi maggiori referenti politici: Franco Marini segretario del ppi, e Alfiero Grandi, responsabile per le politiche del lavoro dei ds. Per Prodi dunque, dopo la scommessa europea, si apre la grande sfida interna, quella del lavoro e del Mezzogiorno. «Al presidente del Consiglio - ha detto il leader della Cisl Sergio D'Antoni - diciamo di usare la bicicletta che ha. Diciamo di pedalare tanto, per raggiungere gli obiettivi che si era dato». E comunque, ricorda D'Antoni, che la questione lavoro ha delle urgenze che non consentono dilazioni: «Per noi il tempo è scaduto. Terremo alta la pressione perché voghamo risultati». Se mai il messaggio non fosse stato sufficientemente forte, ci ha pensato il segretario della Cgil Sergio Cofferati a rinforzarlo e a definirlo: «Prima dell'estate - ha detto Cofferati - vogliamo risposte concrete. Poi a settembre, nella legge finanziaria, dovranno esserci elementi di forte coerenza con gli obiettivi indicati nel Dpef». D'Antoni ha ricordato il ruolo centrale e decisivo del sindacato per l'ingresso in Europa. «Ora - ha detto - abbiamo le carte in regola per chiedere il rispetto degli accordi. Noi non siamo sfuggiti alle nostre responsabilità». Per il leader della Cisl è quindi importante l'avvio del tavolo quadrangolare sul lavoro tra governo, sindacati, imprese e amministrazioni locali. «Le risposte che chiediamo - ha detto Cofferati - sono possibili, se esiste la voglia di uno scatto politico». E un sostegno alla linea sindacale è venuto anche da due ex sindacalisti ora in politica, Franco Marini (ex segretario Cisl) e Alfiero Grandi (ex numero due della Cgil). «Con l'entrata nell'Euro ha detto Marini - si è concluso un primo ciclo con il successo di Prodi e della coalizione. Ora non trascuriamo le aree del Nord dalla diffusa industrializzazione, ma prioritarie sono le emergenze del lavoro, dei giovani, del Mezzogiorno». «Il governo deve rispettare e attuare i patti sottoscritti sul lavoro e sull'occupazione senza più ritardi - ha detto Grandi, dei ds - così come chiedono i sindacati e i lavoratori». Romano Prodi ha dunque poche settimane per dare un segnale forte al mondo del lavoro. Altrimenti, dopo una estate torrida, l'autunno potrebbe essergli fatale. Alla manifestazione di Roma è intervenuto anche il sindaco di Napoli Bassolino, per affermare che «il confronto al tavolo a quattro (governo, sindacati, Confindustria ed enti locali) deve an¬ dare avanti e portare a risultati concreti». «Bisogna proseguire nell'azione di risanamento del Paese - ha detto ancora Bassolino -. Lo sviluppo del Mezzogiorno è parte decisiva di una politica economica che ha raggiunto un risultato, ma ora ha l'obiettivo prioritario del lavoro». Secondo il sindaco di Napolii, «l'Agenzia per il Sud si deve fare subito». D'accordo su questa linea anche il Presidente dell'Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, secondo cui «da questa manifestazione deve venire una spinta a realizzare iniziative sul terreno del lavoro. Molto resta da fare, ma tocca a tutte le forze sociali, in primo luogo agli enti locali, mobilitarsi per questo risultato». Anche per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «questa manifestazione è uno splendido segnale per riportare al centro del confronto la questione meridionale». Da Palermo il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano ha detto che la manifestazione dei sindacati per il lavoro è per il governo «un concreto stimolo» e che il tavolo a quattro «continuerà a operare per cercare intese possibili fra le parti sociali, le Regioni e gli enti locali». Raffaello Mascs La richiesta: faccia per l'occupazione Per Bassolino «la soluzione è il tavolo quel che ha saputo fare per l'Europa a quattro» e «l'Agensud va fatta subito» A sinistra il corteo romano. Sopra, Cenètitf e D'Antoni con i sindaci del Sud A destra la manifestazione di Napoli