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L'ultima beffa dello sciamano Castaneda I giornali di mezzo mondo pubblicano come sua la foto di uno sconosciuto professore texano L'ultima beffa dello sciamano Castaneda CE ne scusiamo con i lettori. Ci rallegriamo con l'interessato. Andandosene all'altro mondo, Carlos Castaneda ha fregato mezzo mondo. Da vivo impediva a chiunque di fotografarlo perché, sosteneva, «uno sciamano non può essere fissato nel tempo». Perderebbe carisma, energia spirituale e, soprattutto, mistero. «E poi - aggiungeva con uno studiato sorriso enigmatico io non sono qui». Appena è morto, i giornali hanno setacciato gli archivi a caccia di un'immagine da inserire nei «coccodrilli». Niente. Buste vuote nei classificatori e tracce di polvere argentata. Per fortuna esiste l'Associated Press. A New York hanno scartabellato un po', poi, alle 19 e 5 di giovedì, ora locale, hanno mandato in circuito la rarissima foto dell'apprendista sciamano. Solo che, come da copione, «lui non era 11». Non era lui. Ce ne scusiamo con i lettori e ci rallegriamo con l'interessato: ha fregato anche questo giornale, che come quasi tutti quelli d'Europa, ha pubblicato l'immagine di un paffuto signore con gli occhiali cerchiati, in giacca e cravatta. Non esattamente una faccia e un abbigliamento da guru, ma, si sa, Castaneda era fuori dagli schemi. La didascalia aggiungeva che si trattava di un'immagine del '51 e, all'epoca, lo scrittore doveva essere ben più giovane di quanto appaia lo «zio» nella foto, ma, in fondo, la sua età è sempre stata un enigma. Quando l'Associated Press si è accorta dell'errore e ha diramato alle redazioni l'ordine classificato come «photo elimination» era troppo tardi e i giornali europei avevano già incorniciato nella pagina sulla «misteriosa morte del guru» le sembianze di Carlos E. (sottolineo E.) Castaneda, professore universitario del Texas, esperto, pare (poiché anch'egli coltiva una certa dose di mistero), di geologia. Neppure di lui si sa con certezza se sia vivo 0 morto e, nel caso, quando e come. Carlos (senza E.) Castaneda se n'è andato con un'ultima beffa che sintetizza un'intera vita in bilico tra genio e impostura, trascorsa ad accreditarsi come qualcuno che forse non era e che gli altri hanno creduto fosse, per superficialità 0 per il bisogno di illuminare la pagina della propria vita, altrimenti fatta di caratteri a piombo. Sui giornali americani appare, invece, un'immagine del 1964, sfuocata. Un uomo in abiti sportivi sorride. Evanescente e ironico. Forse era lì, forse era lui. Gabriele Romagnoli