IL VIZIO ASSURDO DEL RICATTO di Gianni Vattimo

IL VIZIO ASSURDO DEL RICATTO IL VIZIO ASSURDO DEL RICATTO DOBBIAMO davvero trovare scandaloso il fatto, se andrà davvero così, che il governo Prodi sia costretto ad accettare i voti di una parte dell'opposizione sul progetto di allargamento della Nato perché una componente essenziale della sua maggioranza non intende votarlo? Molti commentatori pensano di sì, e anche se nessuno sembra volere davvero la crisi di governo e le inevitabili elezioni anticipate, tendono a considerare questo episodio come un grave segno di debolezza, qualcosa davanti a cui ci si dovrebbe turare il naso, tollerando un ennesirro scadimento dell'immagine del governo che, adempiuto lodevolmente il compito dell'entrata nella moneta europea, starebbe riducendosi ad amministrare opacamente una condizione di crisi quasi permanente. Non ci sembra che le cose stiano così, e forse ha ragione il sottosegretario Fassino quando invita a considerare questo episodio addirittura come una conferma della credibilità internazionale del nostro Paese: dimostra che le nostre scelte fondamentali in politica estera non saranno in discussione, qualunque sia il governo, giacché sono comunque garantite da una solida convergenza parlamentare. Se questo può apparire un ragionamento al limite del paradosso, ci sono molte altre buone ragioni per non considerare la questione del voto sulla Nato come una caduta vergognosa che bisogna sopportare per carità di patria. Intanto, non risulta da nessuna parte che l'allargamento della Nato fosse uno dei punti del programma di governo approvato al momento della concessione della fiducia a Prodi votata anche da Rifondazione. Il Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 12 PRIMA COLONNA

Persone citate: Fassino, Prodi