La guerra delle scommesse

La guerra delle scommesse La Sisal contro la società che gestisce il concorso al debutto ai Mondiali: «Non è presente in tutta Italia» La guerra delle scommesse «Il nuovo gioco rischia il fallimento» ROMA. «Il Totoscommesse che sta per partire in concomitanza con la seconda fase dei mondiali di calcio Francia '98 rischia di essere ima grande occasione sprecata, se si partirà davvero con le puntate a quota fissa e con una rete di poche centinaia di agenzie». L'allarme è stato lanciato ieri da Giorgio Sandi, amministratore delegato della Sisal Sport Italia (che gestisce i giochi del Totip, del Superenalotto e della corsa Tris) durante una conferenza stampa ad hoc, proprio nel momento in cui si sta per decidere l'avvio del nuovo tipo di gioco. Non piace alla Sisal l'orientamento verso le scommesse a quota fissa (a tu per tu giocatore-allibratore) anziché a totalizzazione e, forse, piace ancor meno l'assegnazione alle circa 300 agenzie ippiche che fanno capo alla Snai di questa fase sperimentale, prima della gara europea che assegnerà definitivamente la gestione delle scommesse. Una torta ricca perché il gioco in Italia ha un mercato di 21 mila miliardi legali e altri 10 mila miliardi «in nero». Così, più che un grido di allerta, le parole di Sandi sono apparse un nuovo siluro nei confronti della Snai. Dal canto loro i vertici Snai si limitano a dire che «siamo agli inizi», che «questo è un periodo test», che «i timori della Sisal sono ingiustificati perché, si spera fin dalla prossima settimana, si potrà totoscommettere già con l'ausilio del telefono e "combattere" ad armi pari con le numerose agenzie di gioco d'Oltremanica». Ma dalla Snai puntualizzano anche che «in questa prima fase, ha fatto bene il Coni nel voler utilizzare prima di tutto le nostre strutture, specializzate e con personale a conoscenza dei meccanismi del gioco a scommesse». Infine la stilettata: «Semmai lo stupore è nostro: perché la Sisal vuole mettere il proprio cappello, a tutti i costi, su un gioco che non è di sua stretta competenza?». La Sisal però sembra sicura quando dice che «sbagliare partenza non otterrà altro che fare un grande favore alle scommesse clandestine. Noi non facciamo guerra a nessuno. E c'è niente da sperimentare, solo gestire al meglio una fase di transizione. Quando poi ci saranno le gare per l'aggiudicazione delle concessioni, vi parteciperemo. Convinti di avere le carte in regola per vincere. Nel frattempo perché rischiare di compromettere tutto affidando il gioco alle sole agenzie ippiche, che sono poche e mal distribuite? Secondo la Sisal, la carenza è soprattutto in certe zone del Centro-Sud, con il rischio di fare solo un grosso favore al Totonero. «Perché se vorranno fare scommesse lecite, dovranno percorrere anche decine di chilometri. E questo è sanare e tamponare la piaga del Totonero? In particolare i due milioni e mezzo di cittadini della Basilicata e della Calabria hanno una sola agenzia ippica a Cosenza; in Puglia più di un milione di baresi hanno solo due punti. Agenzie ci sono anche a Taranto e Lecce ma a Foggia non si gioca e in Sardegna ci sono solo tre agenzie, una in Val d'Aosta e due in Umbria. Così le persone potenzialmente escluse dal Totoscommesse sarebbero circa 10 milioni». Sempre secondo Sandi «l'importante è uscire da una rete di agenzie che "marginalizza i prodotti". Da ricordare che la scommessa Tris nel '90 produceva un mercato di 80 miliardi. Ebbène, dopo soli 8 anni di gestione il volume di gioco è salito a 2500 miliardi. Una crescita del 40%, da quando cioè è stata tolta dal microcosmo delle sale corse con vantaggi anche per l'erario che dal 5% è passato al 13% di prelievo fiscale». Però Maurizio Ughi, presidente della Snai Servizi, puntualizza ulteriormente: «Le scommesse son un fatto diverso rispetto ai concorsi a pronostici. Quindi con un prodotto da testare come quello del Totoscommesse era logico che ci si rivolgesse a noi che siamo i più profondi conoscitori del settore. Dopo la fase iniziale si deciderà a chi andrà la gestione. Ma noi pensiamo che a quel punto ci sarà davvero spazio per tutti. E con la possibilità di giocare da subito tramite il telefono - sono allo studio pagine ad hoc abbinate al Televideo - tutti gli scommettitori, di ogni parte d'Italia, avranno le stesse opportunità di gioco». Ivano Barbiero LE "PUNTATE I MOi DIALI QUC INGENTE BRASILE FRANCIA GERMANIA ARGENTINA ITALIA OLANDA INGHILTERRA IUGOSLAVIA' NIGERIA SPAGNA GROAZJA ROMANIA CILE- DANIMARCA ' BULGARIA ■NORVEGIA"" COLOMBIA .BELGIO . MAROCCO MESSICO I FINALISTA I QUOTA "BRASILE 1,50 . FRANCIA ■ 2,5.0 GERMANIA 4,00 1 ARGENTINA 4,50 ITALIA . 4,50. OLANDA 4,50 INGHILTERRA 6,00 " JUGOSLAVIA 8,00 NIGERIA • 10,00 SPA'GNA 1 1,00 . CROAZIA 15,00 . ROMANIA 20,00 CILE 25,00 DAN 1 MARC A 30,00 BULGARIA 40,00 NORVEGIA - 50,00 . COLOMBIA . 50,00 BELGIO 50,00 MAROCCO 50,00 ^rESSJCO' ^ _ ' m . ' • 50,00 1

Persone citate: Giorgio Sandi, Ivano Barbiero, Maurizio Ughi, Sandi