Spioni di scappatelle, per guadagno

Spioni di scappatelle, per guadagno Brescia: un elettricista e il complice. Piazzavano nelle case cimici e telecamere Spioni di scappatelle, per guadagno Filmavano i tradimenti, poi ricattavano gli infedeli BRESCIA. Era un vero e proprio «artigiano dell'estorsione» l'elettricista arrestato con un complice dalla Digos di Brescia a Desenzano, sul Lago di Garda, per essersi fatto consegnare una cinquantina di milioni da alcune persone che ricattava, dopo aver filmato illegalmente le loro scappatelle e registrato le loro conversazioni telefoniche. Nell'abitazione di Alessandro Gandolfi, 38 anni, gli investigatori hanno trovato centinaia di cassette audio e video, telecamere, registratori direzionali e cimici varie. Con Gandolfi è stata arrestata anche una guardia giurata, Benito Pierno, 33 anni, che svolgeva U ruoto di persuasore dei renitenti, grazie alla sua stazza fisica e alle pistole delle quali era in possesso per lavoro. Con i due, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari, sono indagate altre tre persone (delle quali sono state fornite solo le iniziali) che avrebbero avuto un ruolo marginale nella vicenda: P.F., 52 anni, O.C., 48 anni, e C.M., 22 anni. Le indagini, coordinate dal pm Fabio Salamone, sono cominciate nel febbraio scorso, quando un sacerdote di Desenzano si era rivolto alla polizia in quanto assillato inizialmente da Gandolfi perché si adoperasse presso notàbili desenzanesi per fargli ottenere la pensione di guerra del padre defunto. Dopo l'ennesima richiesta di denaro, il sacerdote hainformato la polizia. In canonica è stato organizzato l'incontro: quando il prete ha consegnato a Gandolfi 20 milioni in contanti, i poliziotti sono intervenuti e lo hanno arrestato. Vittime dell'estorsione anche un uomo politico di Desenzano, del quale Gandolfi aveva filmato gli incontri extraconiugali, ed un imprenditore del paese. L'elettricista aveva inoltre estorto denaro ad una donna che, conoscendo le sue capacità nel campo dell'elettronica, si era rivolta a lui per, accertare l'infedeltà della figlia nei confronti del marito. Inizialmente Gandolfi non aveva chiesto alcun compenso ma, in seguito, aveva incominciato a tormentare la donna facendole sentire per telefono le conversazioni della figlia con l'amante. [v. e]

Persone citate: Alessandro Gandolfi, Benito Pierno, Fabio Salamone, Gandolfi

Luoghi citati: Brescia, Desenzano