Jet sulla scuola, l'ultima beffa

Jet sulla scuola, l'ultima beffa La Cassazione ha assolto l'aviatore per la strage di Casalecchio sul Reno Jet sulla scuola, l'ultima beffa Igiudici: pilota egregio BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una strage (12 morti e 90 feriti) senza colpevoli, perché «caso unico» nella storia dell'aviazione civile e dunque «regole di esperienza» a cui richiamarsi per valutare le colpe. E' questa in estrema e cruda sintesi la motivazione con cui la quarta sezione penale della Cassazione ha confermato oggi l'assoluzione del sottotenente Bruno Viviani, alla guida dell'Aermacchi MB326 che la mattina del 6 dicembre del 1990 precipitò sull'Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, provocando la morte di un'intera classe di quindicenni. Al pilota, la Cassazione (il cui «giudizio di merito ha tenuto conto - scrivono i giudici - della situazione reale in cui il pilota venne ad operare senza lasciarsi fuorviare da emozioni per quanto umanamente comprensibili») riserva parole di elogio. Considerati i «tempi stretti» in cui si trovò ad operare, con «comunicazioni difficili» tra gli organismi di controllo aereo, inframmezzate da «fraintendimenti e interferenze» e con «grandi preoccupazioni» sulle spalle, il sottotenente «se la cavò egregiamente». Per la suprema corte, Bruno Viviani non aveva elementi neppure per accorgersi della perdita di carourante che, di lì a poco, avrebbe causato l'incendio che lo convinse a catapultarsi. A nulla sono servite le repliche dei difensori delle parti lese che, tra l'altro, sostenevano che un pilota di esperienza si sarebbe dovuto accorgere che il calo del carburante era indizio di una dispersione con possibilità diincendio e pertanto avrebbe dovuto atterrare subito, in planata, chiudendo il motore. Insieme a quella di Viviani, è stata confermata anche l'assoluzione del colonnello Eugenio Brega, comandante della base di Verona Villafranca, dalla quale partì l'aereo, e del colonnello Roberto Corsini, responsabili delle operazioni del terzo stormo. Con la decisione di ieri, la Cassazione ha scritto la parola fine sulla strage dell'aereo sulla scuola, la più grave mai successa in tempo di pace. Nel merito, i giudici hanno respinto - con 198 pagine di motivazioni - i ricorsi delle parti civili e del pg della corte di appello di Bologna contro la pronuncia d'appello (emessa nel marzo del '97) che mandava assolti gli imputati, modificando un precedente verdetto di condanna per disastro aviatorio e omicidio colposo plurimo formulato dal tribunale di Bologna in primo grado, nel febbraio del '95. «E' come se i nostri figli fossero stati uccisi di nuovo», gridarono i genitori dei dodici ragazzi morti e dei tanti feriti, ancora in attesa dei risarcimenti, nell'aula della corte d'appello che decretò che quella strage era senza colpevoli. La delusione si è rinnovata ieri sera. Commenta il sindaco di Casalecchio di Reno, Luigi Castagna: «La sentenza non assolve solo i piloti, ma tutte le esercitazioni militari, anche quando queste provocano stragi. Si afferma che il pilota si è comportato in modo egregio, eppure l'epilogo è stato drammatico. Se anche comportamenti egregi provocano stragi, dobbiamo forse attenderci che episodi simili si ripetano?». Perplesso anche l'av¬ vocato delle parti lese, Guido Magnisi: «Trovo strano che si invochi l'unicità del caso. Ogni caso processuale fa storia a sé, il nostro lavoro sarebbe molto più semplice se po¬ tessimo basarci sull'esperienza. La pretesa unicità non può esìmere da un serio esame delle responsabilità». Marisa Ostolani «Quell'incidente è stato un caso unico nella storia aerea» Il sindaco del paese: questo verdetto è inaccettabile Bruno Viviani pilota dell'aereo e il recupero di un pezzo del velivolo

Persone citate: Bruno Viviani, Eugenio Brega, Guido Magnisi, Luigi Castagna, Marisa Ostolani, Roberto Corsini, Viviani

Luoghi citati: Bologna, Casalecchio, Casalecchio Di Reno, Verona