«Con un aquilone sono diventato manager» di Anna Langone
«Con un aquilone sono diventato manager» Foggia, l'inventore: «Ho trasformato una passione in business. Ne farò 20 mila pezzi l'anno» «Con un aquilone sono diventato manager» Nasce la Kia, la prima industria italiana high-tech del settore FOGGIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Qualche anno fa vide un aquilone acrobatico volteggiare sulla spiaggia di Siponto: ne venne rapito. In un attimo capì che non era nato per fare il rappresentante di commercio, non era vendere strumenti musicali ciò che gli interessava, ma costruire aquiloni. Proprio così. Acquistò subito un kit per corrispondenza e con quel primo esemplare in fibra di carbonio e tessuto da spinnaker costruito in casa partecipò con successo ad alcune gare. E lì decise: Giampiero Putignano, perito industriale di 32 anni, sarebbe diventato l'uomo degli aquiloni. Gli è bastato qualche seminario di studio, l'incoraggiamento di un'industria spagnola che ha utilizzato per un anno un suo prototipo e, complice il vento che soffia dal Gargano al Subappennino attirando anche surfisti e costruttori di impianti eolici, in pochi mesi Giampiero si è trasformato in un aquilonista: entro l'anno sarà il maggiore produttore di aquiloni in Italia. La società per l'imprenditoria giovanile gli ha appena approvato il progetto presentato per la Kia (Kite Italia Aquiloni), come si chiamerà la prima fabbrica italiana di aquiloni realizzati con alta tecnologia. In attesa dell'arrivo dei finanziamenti, Giampiero ha tutto in testa: la fabbrica sorgerà in un capannone di 400 metri quadrati, con tanto verde intorno per provare modelli e prototipi. Oltre a Giampiero, che curerà la progettazione e l'approvvigionamento dei materiali, vi lavoreranno il socio Carmine D'Addante, 28 anni, laureato in Economia, che si occuperà della collocazione dei prodotti sul mercato, più sei dipendenti, fra sarte e operai specializzati. Gli operai dovranno assemblare i pezzi, le sarte penseranno a cucire la ve¬ latura perché, nonostante l'utilizzo di tecnologie avanzate, come il laser per tagliare, la fabbrica sfornerà aquiloni di fattura artigianale, anche uno diverso dall'altro. «La costruzione di un aquilone - dice Putignano - comporta un impiego di tempo che varia dai tre minuti alle due ore e mezzo. Si parte del disegno su carta, che è il progetto, cui si apportano le modifiche e poi nasce il prototipo, non ancora rifinito, ma in misura reale. Solo dopo le prove, con la verifica in volo se quel modello realizza gli obiettivi richiesti, si passa alla produzione». Per gli aquiloni acrobatici, quelli destinati al «power kiting», cioè l'aquilonismo estremo che si fa anche con sci d'acqua e pattini a rotelle, bisogna rispettare nella costruzione determinati canoni, ma per gli aquiloni da utilizzare nel tempo libero ogni modello va bene, anche quello di un polipo. Il prezzo va- ria dalle poche migliaia di lire ai due mihoni. Ma sono previsti anche modelli con reclame, per le aziende che ne faranno richiesta, e quelli d'arte, disegnati da pittori famosi e non, che affidano al vento le loro opere. Già, ma chi compra aquiloni? Giampiero ha condotto un piccolo negozio di aquiloni con annesso laboratorio per circa tre anni: «Le richieste erano tali e tante, da ogni parte d'Italia - racconta che non riuscivo a soddisfarle. Adesso, con la nuova fabbrica puntiamo a produrre 20 mila pezzi all'anno, destinati soprattutto ai rivenditori del settore modellismo, di articoli sportivi e di giocattoli». Non soltanto divertimento, però: l'aquilone può servire anche a tenersi in forma: «Ve ne sono alcuni tipi - spiega Putignano -, e mi riferisco soprattutto a quelli acrobatici, che per essere guidati esercitano una forte trazione sul pilota. Si guidano camminando, ma intanto si fa un notevole esercizio di braccia». Anna Langone Il prezzo varia da poche migliaia di lire fino ai due milioni Giampiero Putignano e un suo aquilone
Persone citate: Carmine D'addante, Gargano, Giampiero Putignano, Kite Italia
Luoghi citati: Italia
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