I' ultimo compleanno di Sua Maestà il Marco

I' ultimo compleanno di Sua Maestà il Marco UN SIMBOLO TEDESCO A Francoforte una serie di cerimonie mette la parola fine alla lunga storia della moneta I' ultimo compleanno di Sua Maestà il Marco Compie mezzo secolo, ma tra 194giorni sarà sostituito dall'Euro BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' un paradosso doloroso e destinato a lasciar traccia nella memoria politica e sociale dei tedeschi, che il marco compia 50 anni mentre la sua morte è già annunciata, prevista, addirittura preparata nel dettaglio come accade per i sacrifici più solenni. Quando, stamane, le cerimonie a Francoforte evocheranno un'avventura che si confonde con quella di un Paese rinato dalle rovine della guerra, mancheranno 194 giorni all'avvio dell'Euro: la moneta unica europea nella quale il marco confluirà - o «annegherà», come prevedono i più tenaci europessimisti - insieme ad altre 10 valute nazionali. La coincidenza è di straordinaria pena, per un Paese nei quale il marco è nato un anno prima della Costituzione, proclamata il 23 maggio del '49. E nel quale dunque (altro fecondo paradosso) la legittimazione monetaria è precedente a quella istituzionale e al Paese stesso. Ad autorizzare questo capovolgimento senza eguali, a ben guardare, è stata proprio l'agghiacciante unicità tedesca di questo secolo, sono state la tragedia del nazismo e la devastazione della guerra: se 12 anni di regime avevano distrutto o screditato i simboli ai quali una nazione e un popolo fanno d'abitudine riferimento, alla moneta rifondata e imposta dagli alleati vincitori è toccato il ruolo di «denominatore nazionale», almeno all'Ovest. E' spettato il compito di catalizzatore dell'orgoglio popolare, di glutine emotivo prima ancora che economico, di perno intorno al quale avviare una faticosa normalità non soltanto finanziaria e mercantile: fin dalla nascita - il 20 giugno di 50 anni fa, quando a ogni tedesco occidentale fu concesso di cambiare subito 40 «ReichMark» - il mar¬ co ha contribuito a cancellare l'inferiorità che la disfatta e la vergogna del nazismo avevano seminato fra la gente. Ha garantito il recupero dell'identità sociale e dell'indipendenza, ha assicurato la riaffermazione di una coesione andata in frantumi con ruminazione della resa. Che quella del marco sarebbe stata una storia di successo, 49 milioni di tedeschi lo intuirono il giorno stesso dell'avvio: mentre venivano distribuite le prime banconote stampate a Filadelfia, al termine di trattative considerate poco meno di una seconda capitolazione. D'improvviso fu chiaro a tutti che «l'ora zero», per la Germania uscita dalla guerra, era scoccata soltanto allora, tre anni dopo la fine del conflitto e mentre nasceva nei fatti la divisione del Paese: quando, all'Ovest, si compì quello che sarebbe stato definito «il miracolo delle vetrine» e come per incanto, in una notte, i nego¬ zi si riempirono di merci che la nuova moneta aveva sottratto al mercato nero. Quel giorno, ricorda oggi Guenter Grass, la Germania comprese che il marco - e non più le sigarette americane Lucky Strike - «era diventato la misura d'ogni cosa». Grazie agli effetti della riforma monetaria preparata da Ludwig Erhard, lo sarebbe rimasto negli anni successivi. L'ossessione dei tedeschi per la propria moneta nazionale nacque così, da una necessità di legittimazione che assecondava un inestinguibile desiderio di stabilità: il ricordo della svalutazione del 1923 - quando per comprare un chilo di pane era necessario fino a un milione di «ReichMark» e un pacchetto di sigarette ne costava anche dieci - era nel 1948 molto più che un ricordo tramandato dalla storia. Era esperienza personale, resoconto famigliare, bruciante memoria collettiva. Se la disfatta aveva susci'.--.to la necessità di una rinascita e di un «riconoscimento», l'iperinflazione aveva liberato un assillo di stabilità mai venuto meno e alla base della diffidenza verso l'Euro: una «moneta collettiva» che la stragrande maggioranza dei tedeschi continua a ritenere un «pericoloso errore». Non è un caso, se in questi giorni di celebrazioni sono in molti a ricordare il socialdemocratico Karl Schiller, fra i più autorevoli ministri delle Fi¬ nanze del secondo dopoguerra: «La stabilità non è tutto, ma senza stabilità non c'è niente». Mentre il marco si avvia all'estinzione, la grande differenza con l'Euro resta un'emozione, un legame che nessun altro popolo ha con la propria moneta nazionale: per i tedeschi l'Euro è uno strumento contabile. Il marco è un evento, un simbolo destinato a diventare un'illusione. Emanuele Novazio E' stato l'emblema della rinascita della Germania Konrad Adenauer è stato Cancelliere dal settembre '49 all'ottobre '63

Persone citate: Emanuele Novazio, Guenter Grass, Karl Schiller, Konrad Adenauer, Ludwig Erhard

Luoghi citati: Filadelfia, Francoforte, Germania