«Omertà Usa per Saddam»
«Omertà Usa per Saddam» Il New York Times accusa: petrolio iracheno venduto in Turchia «Omertà Usa per Saddam» Esportazioni illegali di greggio WASHINGTON. L'Iraq esporta ogni mese illegalmente, con il beneplacito degli Stati Uniti, grandi quantità di petrolio in Turchia, violando le sanzioni dell'Orni. Lo ha rivelato ieri il «New York Times», secondo il quale gli Stati Uniti hanno deciso di chiudere un occhio perché il greggio iracheno è importante per la Turchia, che è una delle principali vittime commerciali delle sanzioni contro Baghdad. Stando alle rivelazioni, il carico di greggio e di combustibile viene trasportato ogni giorno da centinaia di camion turchi per un quantitativo che sfiora i due milioni di barili il mese. I camion raggiungono il punto di ingresso di Silopi (nella Turchia meridionale) dopo aver attraversato la zona irachena controllata dai curdi di Masud Bar- zani (che traggono un profitto esigendo un balzello dai camionisti). «Il contrabbando aiuta l'economia della Turchia meridionale e crea posti di lavoro - ha spiegato un funzionaro americano al "New York Times" -. Saddam Hussein trae un profitto dall'operazione, ma anche la Turchia ed i curdi guadagnano da questo traffico». La comunità internazionale ha deciso di chiudere un occhio su questa violazione dell'embargo economico contro l'Iraq, osserva il «New York Times». L'Onu ha autorizzato Baghdad a vendere solo quantità limitate di greggio a patto che il ricavato sia usato per aiuto umanitario alla popolazione irachena. Il contrabbando di petrolio è controllato da Uday Hussein, figlio del dittatore iracheno. Il greggio che raggiunge la Turchia (circa 60 mila barili al giorno) dall'Iraq costituisce il 25 per cento delle importazioni di petrolio turche. L'Iraq esporta anche clandestinamente greggio, via mare, all'Iran, al Dubai e ad altri Paesi dell'area. Il complesso di queste operazioni equivale al dieci per cento della capacità di esportazione irachena. Una terza direttrice di esportazione irachena di greggio è quella verso la Giordania, che riceve circa 100 mila barili al giorno e che dipende quasi esclusivamente da Baghdad per le sue necessità. Anche questa situazione - ha dichiarato un funzionario americano al «New York Times» - è stata accettata di fatto dalle Nazioni Unite. [Ansa]
Persone citate: Masud, Saddam Hussein, Uday Hussein
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