Cooder, americano a Cuba

Cooder, americano a Cuba Cooder, americano a Cuba Il folk dell'isola con Segundo NON c'è musicista rock, trasgressivo & chic americano che non abbia sciacquato negli ultimi anni la propria chitarra nelle acque di Cuba, e assaporato con il brivido dell'embargo anche il fascino stregone dei suoni antichi dell'isola. E' successo prima a David Byrne, che ne ha tirato fuori con la sua etichetta Luaka Bop tre magnifiche antologie di «Cuba Classic» (la seconda delle quali s'intitolava, non senza ironia, «Dancing With The Enemy»); più di recente l'eccellente Ry Cooder, maestro rock adorato dagli appassionati di strumenti a corda, è riuscito perfino a far premiare il «nemico» negli Usa: il disco «Buena Vista Social Club», una raccolta di autori classici del folk cubano fra i '40 e i '60, che egli ha assemblato e curato, è diventato premio Grammy '98 per la miglior performance latina. Cinquantun anni, musicologo e chitarrista, virtuoso di una lunga serie di strumenti a corda (slide guitar, mandolino, banjo), il californiano Ry Cooder è uno che non s'è mai tirato indietro davanti agli stili più diversi: dal calipso al gospel, dal country al jazz, ha percorso tutte le sonorità e frequentato tutte le scuole, fino a quest'ultima esperienza a Cuba con la quale ha definitivamente conquistato Wim Wenders, con il quale aveva già lavorato per «Paris, Texas» dell'84. Diventerà ora, dunque, anche protagonista del suo cinema: ma al cinema, Ry Cooder è legato da sempre. Sue registrazioni si trovano già nella colonna sonora di «Candy» (1968) e di «Performance» del '70 con Mick Jagger: tra l'altro, Cooder stesso ha sempre sostenuto (non smentito) di essere l'autore del riff conduttore di «Honky Tonk Women» dei Rolling Stones. C'è la sua mano nelle colonne sonore di «Blue Collar» del '79, «The Long Ridere» dell'80, «The Border» dell'81, «Cocktail» dell'88, «Steel Magnolias» dell'89, «Geronimo» del '93. Musicista atipico, lontano dallo starsystem e immerso nella pura gioia della musica, autore del primo disco registrato in digitale, Cooder si è concentrato più volentieri sul lavoro di studio che sui concerti, e ha sempre privilegiato il lavoro con musicisti di cultura diversa dalla sua: il precedente Grammy per la miglior World Music è del '94 per «Talking Timbuctu», inciso con Ah Farka Touré. L'esperienza cubana di Cooder è anche servita a lanciare in tutto il mondo il novantenne cubano Compay Segundo, che compare in «Buena Vista Social Club» e di cui sta uscendo in questi giorni con la Cgd/East/West la deliziosa antologia «Lo mejor de la vida», che vi raccomandiamo. [m. v.J Ry Cooder, 51 anni musicologo e chitarrista, non s'è mai tirato indietro davanti agli stili più diversi

Persone citate: Buena, Compay Segundo, David Byrne, Farka, Mick Jagger, Wim Wenders

Luoghi citati: Cuba, Texas, Usa