Fuori del mondo

Fuori del mondo Fuori del mondo «Lei mi ha illuminata sul male che mi facevo» L Napoli, 15 giugno 1937 A Sua casa m'ha lasciato un ricordo dolce come fosse stata la mia casa vera. Il Signor Bontempelli (io dico così perché lui non vuole essere chiamato Eccellenza) che scherza sempre, e pare uno spirito, ed è così buono, Lei così seria e gentile (che però mi dava così spesso torto!), hanno insieme lasciato un'eco di gioia nel mio spirito. Io auguro a tutti e due, commossa e ammirata, le cose più rare e belle che la vita, a certe anime, sa dare. E Lei deve scrivere, e anche il Signor Bontempelli deve scrivere, e tutti e due debbono insieme salire sempre più verso quelle regioni di luce, dove anche il mio spirito, come un povero uccello, vuole arrivare. Affettuosamente Anna Maria Ortese Napoli, 9 luglio 1937 Adesso le parlo un poco di me. Quando venni da Roma, scrissi una cosa che mi piaceva tanto, una specie di diario, che a Lei sola avrei voluto mandare. E così le scrissi. Senonché sopravvenne a dire no, la mia antica e inguaribile stanchezza. E lo scritto è rimasto là, abbozzato, assolutamente impresentabile. Ecco perché Lei non ha ricevuto nulla. Io ho poi ripreso a scrivere, ma secondo il mio metodo: comincio una cosa, non riesco a finirla, la strappo, ci piango su, e me ne dimentico. Però, in questi giorni, ho cominciato una cosa che mi piace tanto, e se riesco a finirla (se ne parlerà da qui a un mese) la mando esclusivamente a Lei. Contenta? Affettuosamente Anna Maria Ortese Napoli, 15 giugno 1937 Prima io non avevo tanta simpatia per Lei, Lei m'incuteva soggezione, mi sembrava una persona elegante e scettica, anzi per questo - si ricorda? - mi ostinai tanto ad assicurarle, in quel sabato, che ero cattiva, e tante altre cose le assicurai. Ma poi, ieri, l'ho vista d'un tratto così buona e semplice, ho sentito che Lei mi vuole bene, e Le voglio anch'io un bene grandissimo. Quando io dico così, Lei può essere sicura che è vero. Se Lei vuole, io sono ora per Lei come una più piccola sorella. Lei è contenta? Credo di sì. Affettuosamente Anna Maria Ortese Napoli, 14 ottobre 1937 Grazie di quanto Lei, come ima sorella, ha fatto per me. Se Lei si ricorda, io faccio quasi sempre di tutto, quando parliamo, per contraddirla: ma è la mia natura. Invece Lei non bada a queste puerilità, e mi aiuta: come nessuno sinora ha fatto - eccetto Massimo Bontempelli. [...] Sono decisa, e la mia decisione poggia sulla convinzione di far bene. A casa, in questa Napoli, sento che finirei coll'impazzire, col perdermi come in una palude. L'aria è dolce e bella, ma - per la mia giovinezza - asfissiante. Traimi da questa vita ch'è morte, era la grazia più grande ch'io potessi aspettarmi. Nessuno mi ha illuminata tanto nel male che mi facevo, nessuno mi ha spinta come lei verso il meglio. Affettuosamente Anna Maria Ortese

Persone citate: Anna Maria Ortese, Bontempelli, Massimo Bontempelli

Luoghi citati: Napoli, Roma