Lavoro, domani a Roma la mania dei 300 mila di Gian Carlo Fossi

Lavoro, domani a Roma la mania dei 300 mila Prodi: «Il governo farà la sua parte» Lavoro, domani a Roma la mania dei 300 mila Operai e sindaci del Mezzogiorno chiedono subito interventi decisivi ROMA. Saranno in trecentomila domani a Roma in piazza San Giovanni, provenienti da ogni parte d'Italia, per sollecitare una decisa svolta nella politica del governo sul lavoro e l'occupazione nel Mezzogiorno. Con i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Sergio Cofferati, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza ci saranno esponenti politici e i sindaci delle città del Sud (da quello di Napoli Bassolino a quello di Catania Bianco, ma non il neo-sindaco di Lecce Poh Bortone di An che si è nettamente dissociato), insoddisfatti per quanto è stato fatto finora e chiedere inteventi mirati a realizzare in tempi ravvicinati più sviluppo e un apprezzabile numero di nuovi posti di lavoro. Le tre confederazioni condividono gli obiettivi indicati dal governo per la lotta alla disoccupazione, ma esortano a passare dall'enunciazione degli impegni ad una fase operativa serrata, privilegiando massicci investimenti nelle infrastrutture (in testa, la Salerno-Reggio Calabria), incentivi per l'emersione del lavoro nero, revisione della norme sulla formazione, efficace impostazione dei contratti d'area. La pressione sul governo è forte, ma il governo è convinto che la strada giusta sia stata imboccata e che sicuramente si potrà fare di più se tutti daranno il loro contributo alla ripresa, dalle amministrazioni locali alle imprese, in particolare medie e piccole. «Già ci sono segnali significativi di ripresa al Sud - ha detto Romano Prodi, incontrando ieri insieme allo staff dei ministri economici i rappresentanti dell'artigianato, del commercio, della piccola industria e della cooperazione - e l'occupazione aumenta in specie nelle imprese con meno di 10 dipendenti. Ma il governo è deciso a fare la sua parte fino in fondo, mettendo in campo un insieme coordinato di interventi e strumenti, che vanno da elevati investimenti nelle in¬ Sergio Cofferat frastrutture alla semplificazione delle regole per accelerare i Srocessi economici, dalla reazzazione di condizioni di maggiore sicurezza all'impiego delle più opportune forme di flessibilità e snellimento». Dal canto suo, il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi ha ribadito l'intenzione del governo di creare l'agenzia «Sviluppo Italia» con una struttura leggera che coordini le società già esistenti per la promozione degli investimenti produttivi nelle regioni meridionali. E il ministro del Lavoro Tiziano Treu ha assicurato che entro l'estate sarà presentata la soluzione per sanare il pregresso contributivo delle imprese che decidano di far emergere il lavoro nero: si tratta di un meccanismo fondato su incentivi e disincentivi, che stimoli le aziende ad uscire dall'illegalità. Positive le reazioni all'incontro. Per Confartigianato e Cna, «il governo ha riconosciuto all'imprenditorialità diffusa un ruolo tramante per creare occupazione». Aggiunge Marco Venturi, presidente della Confesercenti: «Il governo ha final- mente compreso che discriminare le piccole-medie imprese sarebbe stata un'operazione suicida». Sulla stessa lunghezza d'onda i due messaggi giunti dall'Unioncamere e dall'Ance, l'associazione dei costruttori edili. All'associazione annuale dell'organizzazione nazionale delle Camere di Commercio il presidente Danilo Longhi ha annunciato che nel biennio '98'99 il mondo delle piccole e medie imprese creerà 260 mila nuovi posti di lavoro. Buoni risultati si avrebbero, sostiene il presidente dell'Ance Vico Vaiassi, se venisse stipulato un «patto di concertazione di settore» tra Ance, governo e sindacati che consenta riduzione della pressione fiscale sulla casa, deregulation amministrativa e diminuzione del costo del lavoro. Gian Carlo Fossi Sergio Cofferati

Luoghi citati: Catania, Italia, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Salerno