Più facili le adozioni dall'estero

Più facili le adozioni dall'estero Dovrà essere però il tribunale a valutare i casi. La legge, votata dalla Camera, torna al Senato: previsti anche sgravi fiscali Più facili le adozioni dall'estero Sarà possibile conoscere i genitori naturali ROMA. Figlio adottivo. Con il diritto di sapere dove e da chi ha avuto origine, anche se poi la sua vera famiglia è stata un'altra, senza legami di sangue. Non più il buio assoluto alle spalle, ma la possibilità di far luce sul proprio passato. E' quanto stabilisce il disegno di legge che ratifica l'accordo sulle adozioni internazionali, firmato all'Aia nel '93. E' stato approvato alla Camera, in seconda lettura. Ora spetta al Senato l'approvazione definitiva. Una legge che ha già percorso un laborioso iter di un anno. «La materia è delicata ed è stato necessario tutto il tempo per formulare, bene, il principio che ispira il provvedimento: rafforzare i diritti del minore». Così sintetizza il giudizio sul traguardo raggiunto l'onorevole Anna Serafini, relatrice del provvedimento. Nuove norme che intendono metter fine all'adozione «fai da te» che per molti anni, in troppi casi, ha esposto i Paesi più poveri al rischio di essere considerati un serbatoio al quale attingere figli che non arrivavano per vie naturali. E in altri, terribili, casi è stato un modo veloce per far commercio di bambini, anche a fini vergognosi. In passato si pensava che la cosa migliore, per un bambino abbandonato, fosse ignorare le proprie origini. E c'è ancora chi la pensa così. Questa legge, invece, consente al figlio adottato, maggiorenne, di far richiesta al Tribunale per i minorenni per conoscere il proprio inizio, i propri genitori naturali. Questa richiesta potrà essere presentata, «solo se sussistono gravi e comprovati motivi», anche dai genitori adottivi. Tre sono gli ostacoli: l'eventuale stato psicologico a rischio del giovane, oppure l'assoluto divieto, deciso a suo tempo dai genitori naturali, di rivelare la loro identità o, ancora, la tutela di fratelli o sorelle minorenni. Diritto di sapere, ma non solo. «Il provvedimento - dice il ministro Livia Turco - garantisce anche un percorso razionalizzato e qualificato verso l'adozione degli aspiranti genitori, mentre vengono dimezzati rispetto agli attuali i tempi delle procedure necessarie». Il ministro per la solidarietà sociale ricoida poi che (de spese che gli adottanti devono sostenere in vista dell'adozione diventano deducibili al 50% e viene ampliato il regime dei congedi straordinari fino alla copertura, per en¬ trambi i coniugi, del periodo di permanenza all'estero richiesto dai Paesi di provenienza dei bambini». I commi 3 e 4 dell'articolo 37, fanno già discutere. Il Coordinamento nazionale per la tutela dei diritti dei minori, ad esempio, critica il testo di legge: «Il diritto dell'adulto adottato a conoscere le sue origini è negato da una serie di disposizioni che lo trasformano in un'eventuale concessione del Tribunale per i minorenni, in contrasto con la convenzione dell'Aia». «Non è vero - risponde Anna Serafini -. Il secondo comma della convenzione, infatti, dice di garantire sì il diritto all'informazione sulle origini, ma "con l'assistenza appropriata". Dunque, nel modo migliore». La tutela dei minori viene rafforzata. «La legge - spiega l'onorevole Serafini - prevede che si possano adottare soltanto bambini stranieri che nel Paese d'origine siano stati dichiarati in stato di abbandono e che non abbiano possibilità di adozione dove vivono». E alle famiglie affidatarie, come si è pensato? H dispositivo prevede l'aiuto ai genitori adottivi nel confrontarsi con le realtà di altri Paesi. «Non si può pensare all'adozione - dice ancora Anna Serafini - in un rapporto gerarchico tra il ricco Occidente e le culture dei Paesi più poveri. I genitori devono essere aiutati a incontrare la diversità dei loro futuri figli adottivi come un arricchimento». Ma chi sosterrà i genitori? Enti autorizzati. In particolare, tutto il volontariato «senza fini di lucro». E quelle Regioni nelle quali tali strutture non sono presenti, potranno istituire enti appositi, purché rientrino nelle caratteristiche richieste. «Il personale - continua la relatrice della legge - dovrà seguire i genitori nelle pratiche di adozione, anche direttamente nel Paese interessato, ma soprattutto dovrà sostenere le famiglie durante l'inserimento dei bambini». Una materia delicata, perché entrano in gioco emozioni forti. Anna Serafini ama ricordare quel brano del «Profeta» di Gibran Kahlil Gibran: «Genitori come archi. Figli come frecce vive, scoccate lontano. Verso là vita, con il diritto di guardare indietro per cercare di capire». Daniela Daniele Fi©Li DALL'ESTERO '93 '94 '95 '96 '97 RUSSIA 182 234 255 360 561 ROMANIA 127 738 706 285 242 BRASILE 618 296 436 256 239 BULGARIA 45 48 127 147 223 COLOMBIA 279 203 289 246 173 INDIA 172 71 204 187 142 ALTRENAZ. 569 844 486 607 515 I dati si riferiscono ai bambini stranieri adottati in Italia DOMANDE NAZIONALI DI ADOZIONE GIACENTI ALL' 1/1 /'96 17.512 PRESENTATE 8475 ARCHIVIATE 5839 GIACENTI AL31/12/'96 19.996

Persone citate: Anna Serafini, Daniela Daniele, Gibran, Kahlil Gibran, Livia Turco, Profeta, Serafini

Luoghi citati: Brasile, Bulgaria, Colombia, India, Italia, Roma, Romania, Russia