Arriva il via libera alla laurea a punti
Arriva il via libera alla laurea a punti Il ministro Berlinguer firma la nota d'indirizzo Arriva il via libera alla laurea a punti ROMA. Il ministro Luigi Berlinguer ha firmato la nota di indirizzo che regola l'autonomia didattica nelle università italiane, dando la possibilità fin dal prossimo autunno - sia pure in via sperimentale - di impostare i corsi di studio sulla base dei crediti didattici (definiti comunemente laurea a punti). Si tratta di un sistema innovativo, parallelo e complementare a quello tradizionale degli esami, che raccorda il nostro sistema di istruzione superiore a quello europeo, determinando il passo necessario per un'autentica rivoluzione nei nostri atenei. La nota di indirizzo del ministro avvia il cammino della legge del 15 maggio 1997 che ha istituito l'autonomia didattica per le nostre università. Entro l'anno dovranno essere emanati, dallo stesso ministro, i decreti d'area, che definiranno la durata e i contenuti minimi qualificanti dei diversi corsi di studio e corrisponderanno a cinque raggruppamenti (aree): 1) sanitaria; 2) scientifica e scientifico-tecnologica; 3) umanistica; 4) delle scienze giuridiche, economiche, politiche e sociali; 5) tecnico-progettuale. Tali decreti, dice la nota d'indirizzo, lasceranno ampia libertà all'autonoma determinazione degli atenei. Gli stessi decreti prevedono un confronto fra le strutture didattiche e le rappresentanze degli studenti, in apposite commissioni paritetiche, per determinare le parti spettanti ai singoli atenei. Inoltre gli statuti e i regolamenti dovranno assicurare la rappresentanza degli iscritti in tutti gli organismi preposti ai corsi di studio. Nei decreti sarà inclusa una serie di indicazioni di carattere generale, fra cui la possibilità di introdurre discipline di settori diversi rispetto a quelli in cui si inquadra il curriculum, in modo da assicurare allo studente un'informazione globale. E' prevista, inoltre, l'acquisizione della piena conoscenza di una lingua europea e, almeno a livello di base, di una seconda lingua straniera. Prevista anche la padronanza nell'uso delle nuove tecnologie informatiche e telematiche. Naturalmente rimarranno gli esami e i voti, che avranno una vita parallela a quella dei crediti, vere carte di credito necessarie a passare con facilità da un ateneo all'altro, da una facoltà all'altra, da una nazione all'altra. Soddisfazione è stata manifestata dal sottosegretario all'Università, Luciano Guerzoni, il quale sottolinea che in questo modo parte la riforma dell'università italiana per il 2000. «La legge c'è già - dice Guerzoni - ed è la Bassanini bis (15 maggio 1997), ora la nota di indirizzo, dopo mesi di lavoro e di confronto con la comunità universitaria, con gli studenti, con le forze sociali, avvia concretamente l'autonomia didattica. La nota individua tutte le innovazioni che gli atenei possono realizzare in attesa dei decreti attuativi della legge, che saranno varati entro l'anno. Caratteristica fondamentale della riforma - conclude il sottosegretario - è di armonizzare l'università italiana coi sistemi universitari degli altri Paesi europei». [Ansa]
Persone citate: Bassanini, Berlinguer, Guerzoni, Luciano Guerzoni, Luigi Berlinguer
Luoghi citati: Roma
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