Il terrore del colera sta contagiando Lodi

Il terrore del colera sta contagiando Lodi Il caso in un uomo ricoverato in ospedale Il terrore del colera sta contagiando Lodi 77paziente è stato subito isolato Analizzati anche i cibi di una mensa MILANO. Sembrava una intossicazione alimentare, forse dovuta a una insalata di mare, ma solo due giorni dopo si è scoperto che si trattava di colera. A contrarre l'infezione è un uomo, ricoverato in un primo tempo all'ospedale di Lodi, le cui condizioni non sono gravi. Secondo l'assessorato alla Sanità della Regione Lombardia l'infezione «è già in fase di risoluzione», il paziente sarebbe già stato dimesso. Il caso di sospetto colera era stato segnalato dalle autorità ospedaliere di Lodi martedì scorso. Un caso al momento inspiegabile, visto che l'uomo negli ultimi mesi non aveva compiuto viaggi all'estero, in Paesi dove più frequente è il rischio di contagio. Eppure, ieri pomeriggio, le analisi hanno tolto anche gli ultimi dubbi. Era colera, del ceppo «vibrio cholerae 01, sierotipo Ogawa». Da manuale la sintomatologia: febbre alta, nausea e disturbi gastroenterici acuti. Il paziente, sottoposto alla normale profilassi, è stato immediatamente messo in isolamento. Mentre le strutture sanitarie dell'ospedale sono entrate in allarme, per evitare il diffondersi dell'infezione tra gli altri degenti, il personale sanitario e i parenti. «Le aziende sanitarie di Lodi e Melegnano hanno preso tutti i provvedimenti», confermano dall'assessorato alla Sanità del Pirellone. Che informa anche di essere in contatto con il ministero a Roma e con le altre autorità, per evitare anche il più remoto caso di contagio. Scoperto il motivo dell'infezione, adesso si cerca di trovare le cause. Esclusa l'ipotesi del contagio all'estero, i sanitari della Asl di Lodi e Melegnano hanno compiuto accertamenti sugli alimenti ingeriti dall'uomo nei giorni immediatamente precedenti al manifestarsi dei sintomi. Si sa che l'uomo è dipendente di una ditta nella zona, che Analisi anti-cole a la società offre un servizio mensa attraverso un catering esterno. E così sono stati sottoposti ad analisi i cibi serviti, il personale impiegato nella somministrazione degli alimenti, tutti i dipendenti della società e i parenti prossimi della persona infetta. Tutti gli accertamenti hanno dato esito negativo, non ci sono stati altri casi di contagio, l'episodio sembra al momento isolato. Niente che possa far pensare al diffondersi del contagio come era avvenuto negli Anni 70 a Napoli, quando il vibrione del colera aveva paralizzato le strutture sanitarie. Allora nel mirino c'erano i frutti di mare consumati crudi, oggi per questo caso di Lodi si parla di una insalata di mare. Ma non ci sono conferme, visto che oltre allo stringato comunicato della Regione c'è solo il «no comment» che arriva dai vertici dell'ospedale di Lodi. «Sono state prese tutte le contromisure necessarie», giurano dall'assessorato regionale. Un segnale anche per evitare il diffondersi di psicosi, di paure immotivate di un contagio che al momento viene dato per scongiurato. Rimane quell'unico caso. Di quella persona che nel primo pomeriggio di martedì aveva iniziato ad accusare i primi malesseri. Tanto da dover essere sottoposto alle prime cure, nella struttura ambulatoriale della società presso cui lavora. Da lì il trasporto al pronto soccorso dell'ospedale di Lodi, per l'acutizzarsi dei sintomi. E poi la decisione del ricóvero, per le analisi e le prime cure. Contemporaneamente campioni del sangue del paziente sono stati inviati a Roma, per una più accurata analisi all'Istituto superiore della Sanità. Da dove è arrivata la conferma che si trattava proprio di colera, ma che si trattava di un caso isolato e non di una epide- ,:.:-s|IP:i mia. [f. poi.] Analisi anti-colera ,:.:-s|IP:i Analisi anti-colera

Persone citate: Ogawa

Luoghi citati: Lodi, Lombardia, Melegnano, Milano, Napoli, Roma