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«Il bambino non è stato contaminato» Giallo sul contenitore trovato in strada: sarebbe un apparecchio usato nell'edilizia Novara: 10 anni, aveva giocato con una scoria radioattiva «Il bambino non è stato contaminato» NOVARA. Paolo M., lo scolaro di dieci anni che mercoledì sera aveva giocato con un contenitore ritenuto radioattivo trovato in strada dalla nonna, ieri pomeriggio è stato ricoverato al reparto pediatria dell'Ospedale Maggiore. Dopo i primi accertamenti svolti mercoledì sera, i medici l'avevano lasciato tornara a casa. Ieri hanno deciso di approfondire gli esami con speciali apparecchiature in dotazione alle Molinette di Torino. Sono stati sottoposti a prelievi e accertamenti anche i genitori del ragazzo, il padre Francesco e la madre Antonina. Dalle prime analisi sembra confermato che il ragazzo non ha riportato'danni dalla breve esposizione alle radiazioni del Cesio 137 contenuto nell'involucro d'acciaio. E' stato Paolo ad accorgersi della scritta «Radioactive» sull'involucro di metallo che i tecnici sostengono potrebbe essere parte di un'apparecchiatura per la misurazione dei grandi serba¬ toi di liquidi. Quando il padre è tornato dal lavoro, resosi contro della situazione, ha richiesto l'intervento dei vigili del fuoco. Il contenitore di metallo è stato portato a Vercelli dove i vigili del fuoco lo hanno sottoposto a una serie di esami. Come è potuto finire in strada a pochi metri da una scuola materna? La magistrtaura ha aperto un'inchiesta affidata al sostituto procuratore Roberto Pellicano. Vi stanno lavorando la Digos ed i carabinieri con il supporto del Noe di Torino. In un primo momento, i tecnici sono riusciti a stabilire che il contenitore è stato fabbricato in Germania. Poi, a tarda sera, il mistero sull'origine del contenitore sarebbe stata risolto: si tratterebbe di una capsula di Cesio 137 usata in edilizia per fare le lastre alle strutture e alle fondamenta della costruzione. Un'azienda della zona ha, infatti, denunciato il furto di una capsula di questo tipo. [r. amb.]