Sabotato il supertreno La Germania ha paura di Emanuele Novazio

Sabotato il supertreno La Germania ha paura Sassi sui binari sulla linea Amburgo-Berlino Sabotato il supertreno La Germania ha paura BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sassi e mucchi di ghiaia sui binari della linea Amburgo-Berlino mentre passa un treno ad alta velocità Ice, che continua la sua corsa senza gravi danni: attentato o soltanto «lo scherzo di qualche ragazzino incosciente», come ieri sera la polizia non poteva escludere? Due settimane dopo la tragedia dell'Ice Monaco-Amburgo - 100 morti e 88 feriti a Eschede, in Bassa Sassonia - l'incidente di ieri al super-rapido tedesco riaccende le polemiche sulla sicurezza e la sorveglianza delle linee: tre giorni fa, il ministero dei Trasporti aveva rivelato che nei primi 5 mesi di quest'anno sono stati almeno 40 gli attentati contro le ferrovie federali. Massi, tronchi e altri ostacoli sulla massicciata, cavi tagliati, binari divelti, linea aerea danneggiata da esplosioni rudimentali. Ma, denuncia il sindacato di polizia, «questo numero già orribilmente elevato è destinato ad aumentare»: dopo la chiusura di numerose postazioni di polizia, «diventa infatti sempre più difficile controllare le linee». A questo «errore gravissimo che lascia spazio a possibili nuovi attentati», avverte il sindacato, «bisogna rimediare subito, senza indugi». L'incidente all'AmburgoBerlino è avvenuto a Boizenburg, nel Mecklemburgo, mentre il treno procedeva a velocità ridotta: 150 chilometri l'ora, il limite imposto dopo la tragedia di Eschede a tutti gli Ice, in grado di raggiungere i 250 orari. I sassi e gli altri ostacoli erano sparsi su un tratto di almeno cinque metri: troppo piccoli - garantiscono gli esperti delle Ferrovie - per far deragliare il treno, che dopo l'impatto ha rallentato e ha raggiunto senza problemi Berlino. Ma, si chiedono milioni di tedeschi, che cosa c'è dietro l'inquietante moltiplicazione delle violenze contro le linee ferroviarie? E fino a che punto si può escludere che all'origine della catastrofe del Monaco-Amburgo non ci sia, almeno indirettamente, un intervento esterno? L'incidente è stato certamente causato dalla rottura del rivestimento di una ruota nella prima vettura, cinque chilometri prima del deragliamento: quando il rapido è passato su uno scambio, poco prima di entrare nella stazione di Eschede, il vagone è uscito dai binari e si è schiantato contro i piloni di un ponte, trascinando con sé i vagoni successivi. Ma ci vorranno ancora mesi per sapere che cosa ha provocato la rottura al carrello: un affaticamento del materiale, l'ipotesi considerata più probabile; un difetto strutturale, o un intervento esterno passato inosservato ma decisivo, per innescare una catena di eventi culminata tragicamente? Nell'attesa di avere una risposta, il Paese osserva desolato i frantumi di un mito e continua a interrogarsi: che cosa resta della proverbiale efficienza e dell'affidabilità delle ferrovie tedesche? Che cosa resta del suo più esibito vanto, i treni ad alta velocità Ice contrapposti con tanto orgoglio ai Tgv francesi? Le vittime del Monaco-Amburgo non cancellano la realtà di un servizio per molti aspetti eccellente, ma gli allarmi che da qualche giorno si rincorrono seminano il dubbio: venerdì uno scontro frontale fra due treni urbani ha provocato 43 feriti a Karlsruhe; martedì un macchinista è stato sorpreso ubriaco ai comandi di un treno regionale, in Baviera; la settimana precedente un conducente ubriaco era stato bloccato alla guida dell'espresso Monaco-Dortmund. C'è spazio perfino per sottili, inespresse rivalse: mentre tutti gli Ice di prima generazione sono stati ritirati dal servizio per la sostituzione dei carrelli, da mercoledì la linea Amburgo-Bonn sarà servita da Tgv in affitto. Emanuele Novazio Il macchinista sventa una tragedia analoga a quella di Eschede Per il treno superveloce un periodo sfortunato

Persone citate: Massi

Luoghi citati: Baviera, Berlino, Dortmund, Germania, Karlsruhe, Monaco