Pellegrino nell'Austria ostile di Tito Sansa

Pellegrino nell'Austria ostile Da oggi la visita. Giovanni Paolo II: spero di riportare l'unità Pellegrino nell'Austria ostile Si preparano contestazioni per il Papa VIENNA NOSTRO SERVIZIO «Wen kratzt der Papst?» (letteralmente «Chi se ne frega del Papa?») è il garbato titolo di copertina con cui il settimanale «profil» - fino a pochi mesi fa diretto da un cugino del cardinale Schoenborn - saluta la visita che Giovanni Paolo II farà da oggi a domenica all'Austria. Benché il Paese, che il Papa definì anni fa «isola dei beati», sia a stragrande maggioranza cattolico e abbia addirittura fama di bigotteria, «profil» non è solo nell'essere poco deferente verso il capo della Chiesa. Un'ondata di critiche, che si manifesta con mugugni e chiese semivuote (solo il 14% dei fedeli è praticante) percorre la Repubblica alpina. Giovanni Paolo n troverà un'Austria in parte ostile, del tutto diversa da quella che nel 1983 lo accolse trionfalmente, con 300 mila fedeli a osannarlo sotto la pioggia insistente. Stavolta saranno in molti di meno, forse 50-60 mila, durante la Messa domenicale sul piazzale degli Eroi a Vienna, nonostante l'annunciato arrivo di centinaia di autobus dalla Polonia e dalla Baviera. Gran parte dei cattolici austriaci (che in più di 500 mila hanno firmato un referendum a favore delle donne nella Chiesa e di una più Ubera morale sessuale e contro il celibato) sono irritati col Vaticano. A questo malumore hanno contribuito anche autorevoli giornalisti, tra cui - per esempio - un noto vaticanista tedesco, che sul settimanale «News» definisce il Vaticano «l'ultima reggia di una monarchia assoluta» e quegli opinionisti che vogliono che il Papa chieda scusa per i peccati del cardinale Groer, accusato di pedofilia, oppure prote¬ stano violentemente perché il governo austrìaco ha destinato circa 2 miliardi di lire per le spese della visita («perché deve pagare anche il 22% degli austriaci non cattolici?» scrive lo «Standard»). In coincidenza con la visita del Papa è poi comparso nelle librerie l'ultimo romanzo poliziesco della veneziana di adozione Donna Leon a intreccio perfidamente anticlericale. Non a caso il libro è balzato in testa alla lista dei bestseller. L'altro giorno, durante l'udienza generale in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo n aveva espresso la speranza che il suo viaggio serva a ricreare «l'unità della Chiesa austriaca nella verità e nell'amore». La tre giorni papale nella cattolicissima Austria non sarà dunque come gli organizzatori si ripromettevano tre anni fa, quando fu messa in programma. A Sankt Poelten, do¬ mani, sono in programma l'astensione di migliaia di persone dalla Messa papale, dimostrazioni e contradimostrazioni di due fazioni rivali. Già sono stati trovati striscioni con la scritta (chissà perché in inglese) «Go home». A Vienna, dove il Papa celebrerà la Messa e beatificherà tre austriaci (tra cui la suora Maria Restituta, decapitata dai nazisti per «alto tradimento» nel 1943), dimostrazioni di protesta di fedeb sono state concordate con la polizia, e permesse, alla condizione che siano pacifiche. Ma la polizia è lo stesso in allarme, ha mobilitato 1500 uomini, tra cui 26 specialisti dell'unità di pronto intervento «Kobra». Corre voce che la contestazione, se ci sarà, potrebbe venire dal cielo, mediante palloncini con appese scritte ostib. Tito Sansa C'è irritazione con il Vaticano su donne nella Chiesa, morale sessuale e celibato dei sacerdoti Molti vogliono le scuse ufficiali per lo scandalo del cardinale Groer accusato di pedofilia lllilil Il Papa ha ricevuto ieri Nelson Mandela: eccoli insieme mentre entrano nell'appartamento pontificio

Persone citate: Donna Leon, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Nelson Mandela, Sankt, Schoenborn

Luoghi citati: Austria, Baviera, Polonia, Vienna