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La Cgil La Cgil «Caro Bettin sbagli tu» Gianfranco Bettin VENEZIA. «Tanto per cominciare il prosindaco Bettin deve stare attento a usare le parole» soffia Luciano De Gaspari, numero uno della Cgil del Veneto. Gianfranco Bettin (ieri su La Stampa, ndr) ha definito il sindacato «sdraiato sulle posizioni aziendali», nonché «ottuso, fideista, codino», nonché «difensore di una chimica che uccide». Prego De Gaspari. «Dicevo che deve stare attento alle parole perché lui è un amministratore, non uno che passa per caso. Conosce la storia di questi anni, non può dire falsità sul sindacato». Scusi, ma le lotte contro la nocività... «Le lotte contro la nocività le ha guidate il sindacato, non i verdi e nemmeno i centri sociali. I fronti di lotta li abbiamo aperti noi da metà degli Anni Sessanta». Non può negare che ci siano state anche spinte autonome, e per l'appunto che gli ambientalisti... «Non nego nulla. Gli ambientalisti hanno avuto un ruolo, va bene, ma da qui a dire che noi siamo stati servi, ne corre». Dice che state portando gli operai nell'angolo, perché difendere Marghera è un suicidio. «Sbaglia. Che il Petrolchimico sia incompatibile con l'ambiente è tutto da dimostrare». Lei cosa pensa? «Penso di no, fino a prova contraria. Qui sembra che stiamo scherzando, ma sono in ballo migliaia di posti di lavoro, che vuol dire famiglie e futuro». Gli ambientalisti dicono che si può riconvertire senza perdere posti. «Fantasie». Dicono che i progetti ci sono. «Fantasie». Dicono che la salute e l'ambiente sono un bene primario. «Il bene primario è coniugare il lavoro con i beni altrettanto primari della salute e dell'ambiente». Qui però c'è di mezzo la magistratura. «Perfetto. Io alla magistratura mi inchino. Ma visto che le aziende hanno analisi differenti dalle loro, esigo che si faccia chiarezza. La cosa è seria e semplice: se le aziende ci stanno avvelenando, ebbene dovranno pagare. Ma se è la magistratura a sbagliarsi, esigo che si prenda le sue responsabilità». Il sindaco Cacciari ha chiesto nuove an alisi. «Appunto. Mi sarebbe piaciuto che il vicesindaco Bettin avesse fatto altrettanto anziché dire: si chiuda! Io dagli arnministratori voglio ragionamenti, non diktat». Non aveva il tono del diktat, indicava un'altra via. «E allora proponga soluzioni e non fantasie. Qui gli animi sono esasperati, la gente non ha voglia di sentire prediche». Spesso gli ambientalisti hanno avuto ragione. «Spessissimo ce l'ha avuta il sindacato». I veleni ci sono. Le discariche esistono. L'inquinamento è indubitabile. «Proviamo a sederci attorno a un tavolo e a trovare soluzioni». Molte volte il ricatto dell'occupazione è servito a tenere in piedi carrozzoni obsoleti. «La chimica non è obsoleta e non lo è il Petrolchimico. Nel corso degli anni siamo stati noi, il sindacato, a guidare la riconversione di interi impianti obsoleti per restituire aree alla città. Questa è la via seria». Cosa succederà adesso? «Aspetteremo le analisi e le decisioni del governo. Ci va bene mantenere gli impianti al minimo. Ma non ci sogniamo neanche di svendere il lavoro e la vita ai sogni di Bettin». [p. cor.] Gianfranco Bettin
Persone citate: Bettin, Cacciari, De Gaspari, Gianfranco Bettin, Luciano De Gaspari
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