La ricostruzione che non comincia mai di Liliana Madeo

La ricostruzione che non comincia mai Ritardi e veleni: incubo infinito La ricostruzione che non comincia mai T— NOTO RANSENNE, impalcature, cavi d'acciaio, staccionate. Che sia finita la ver gogna dei ritardi, dei litigi fra autorità diverse? E si apra - per «il giardino di pietra» come Cesare Brandi chiamava la città - la stagione del restauro e della rinascita? «Macché - smentisce il sindaco, Raffaele Leone -. Io continuo a lanciare allarmi che cadono nel vuoto. Gli unici cantieri aperti sono quelli degli edifici privati, per i quali una normativa varata dopo il terremoto del '90 consente al Comune l'erogazione di contributi senza sottostare alle pastoie burocratiche che ingabbiano la Regione e, quindi, le Soprintendenze. Per il recupero dell'edilizia privata furono stanziati 40 mihardi. Ne sono stati impegnati 32. Fino al '94 non si era spesa una lira. Ma dei 3700 miliardi stanziati nel '91 per le province di Siracusa, Catania, Ragusa, da investire in 10 anni, se ne è spesa una minima parte. Appena un centi- naio. Su Noto non è arrivato niente. Nel '95, a ottobre, organizzai un convegno invitando il ministro per i Beni Culturali Paolucci, gli assessori, i soprintendenti. Nessuno venne. Nel marzo del '96 ci fu il crollo della cupola e del tetto». Un meccanismo perverso di disattenzioni e insensatezze amministrative da decenni mette a rischio lo straordinario tessuto di questa capitale del barocco, ricostruita dopo il terremoto del 1693, celebrata in maniera spettacolare da Antonioni nel film L'avventura, proclamata dall'Unesco «gioiello del patrimonio mondiale». «Una sfida architettonica in risposta alla violenza della natura, un miracolo dell'architettura per abbagliare chi dal mare sale verso la città», la definisce Vincenzo Consolo, che con L'ape iblea le ha dedicato un oratorio per raccontarne la magìa e lo strazio per il suo disfacimento, la superba bellezza e l'insensata offesa che l'uomo le infligge. Anche per don Salvatore Bellomia, parroco della Cattedrale, «le prospettive non sono molto rosee». La Curia, proprietaria del Duomo, ha proposto i progettisti per la ricostruzione, la Regione li ha nominati, nell'autunno presenteranno il piano. «Poi occorrono i pareri del Prefetto, che è il Commissario Straordinario per la ricostruzione, e della Soprintendenza. Poi ci sarà il problema degli appalti. Abbiamo appena fatto l'appalto per la copertura provvisoria. I tempi sono lunghissimi. Pensiamo ai 5 miliardi che per 5 anni la Regione non ha speso per il consolidamento dell'edificio previsto prima del crollo. A nessun assessore l'autorità giudiziaria ha mandato un avviso di garanzia. A me sì. Con che cosa avrei dovuto fare le riparazioni? Con le offerte dei fedeli?» I veleni si inseguono nell'aria. Tutti sembrano d'accordo neh"indicare la Regione e, per lei, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa come l'unico responsabile di ogni guaio. L'architetto Francesco Santalucia, direttore della sezione Beni Paesaggistici, Architettonici e Urbanistici della Soprintendenza, fa chiarezza: «La prima disponibilità finanziaria, dai fondi per il terremoto del '90, mi è arrivata il 17 novembre '97. E di fondi c'è bisogno per le indagini preliminari di qualsiasi intervento. Ho fatto quello che ho potuto, quando si apriva uno spiraglio. Ho fatto perizie su 27 palazzi per lavori da 10 miliardi, ma ancora nessun finanziamento è arrivato. Con i fondi ordinari, dall'86, ho aperto 78 cantieri e salvato 35 edifici. Non è vero che la Regione ha abbandonato Noto. Ogni anno per la città si sono spesi 3 miliardi. Per il '97 e il '98 invece finanziamenti non ne sono più arrivati. Tutti i fondi per l'intera regione sono diminuiti: erano 120 miliardi, da 3 anni sono scesi a 18. Anche il personale è diminuito: in due mesi siamo passati da 44 a 30 persone. Tre cantieri, uno della Curia, uno del genio civile, uno del Comune, sono fermi. Tutti i progetti relativi ai 140 edifici privati, riconosciuti in situazione di rischio, non sono stati esaminati da nessuno. Io ho ricevuto un avviso di garanzia per aver sospeso un cantiere: avevo visto travi di cemento armato su un antico solaio, ma l'autorità giudiziaria ha ribadito che non dobbiamo intervenire, che a noi compete soltanto un parere consultivo. Fra 2-3 mesi tutto sarà fermo. Non si prospetta prima della fine del '99 l'apertura di alcun cantiere. Nessun progetto è stato redatto. Nessuno è stato approvato. Non ci vuole il Commissario Straordinario. Ci vogliono strutture capaci di funzionare». Liliana Madeo Vincenzo Consolo ha scritto l'elegia per Noto: un pianto sulla cattedrale squarciata dal crollo del '96

Persone citate: Antonioni, Cesare Brandi, Francesco Santalucia, Paolucci, Raffaele Leone, Salvatore Bellomia, Vincenzo Consolo

Luoghi citati: Catania, Noto, Ragusa, Siracusa