L'Abi sceglie il privalo A Sella la presidenza

L'Abi sceglie il privalo A Sella la presidenza Nuovo leader per i banchieri. Sostituisce Bianchi L'Abi sceglie il privalo A Sella la presidenza ROMA. «Le banche hanno il dovere di fare ogni possibile azione per aumentare la propria efficienza, per ristrutturasi, per risolvere il problema degli esuberi - presumibilmente pari a circa il 10% del totale del personale - e per aumentare la propria dimensione». Si riassume con una sola frase, pronunciata qualche giorno fa a Torino, il manifesto di Maurizio Sella, il banchiere che ieri l'Abi ha scelto come proprio presidente per il biennio '98-2000. Il numero uno della Banca Sella, manager deciso che ha saputo conquistare sul campo i favori dei colleghi conducendo in porto a febbraio la trattativa sul costo del lavoro. Prenderà il posto di Tancredi Bianchi, che ha guidato l'associazione di palazzo Altieri per quattro mandati dal 1991. La scelta di Sella nasce da un'esigenza di rinnovamento, dalla volontà di dare una faccia nuova ad un sistema che è cambiato parecchio e ancora deve cambiare. Sale alla presidenza il rappresentante delle banche private, figura classica del banchiere. Sella guida l'azienda di credito da sempre legata alla sua famiglia, è l'erede di una dinastia di imprenditori, guida un istituto piccolo e solido, che vuole continuare a crescere da solo. E' un tecnico, e al contempo un negoziatore paziente. Al termine del comitato esecutivo il presidente uscente, Tancredi Bianchi, ha comunicato ai giornalisti la decisione. Non ha rilasciato dichiarazioni e ha rinviato tutte le considerazioni all'assemblea del prossimo 24 giugno. Anche Sella non ha voluto rilasciare dichiarazioni programmatiche, anche per rispetto degli organi che dovranno ratificare la sua nomina. Quella di ieri, infatti, è formalmente una designazione. Sella sarà insomma il presidente che guiderà l'Abi al grande salto dell'Euro, obiettivo del quale riconosce i grandi vantaggi, ma in cui vede anche gli inevitabili «minori ricavi per le banche», in particolare per «quanto concerne la riduzione delle commissioni di conversione da una valuta europea all'altra». Con la moneta unica, secondo il banchiere biellese, «vi sarà anche una rilevante riduzione dei ricavi da interessi in seguito alla prevista forte riduzione dei differenziali conseguenti alla discesa dei tassi». Terzo elemento di difficoltà, a suo avviso, sarà l'accre¬ sciuta sfida della concorrenza. Il sistema dovrà insomma adeguarsi ad una nuova realtà e rafforzarsi in modo significativo. Come? Lo slogan è «minori costi e più efficienza». Poi c'è da auspicare «un solido supporto dell'Abi al sistema», con una «forte e determinata difesa degli interessi della categoria senza alcune distinzioni» che contribuisca ad un miglioramento dell'immagine delle aziende di credito: «Le banche "vendono" fiducia - è il pensiero di Sella - con una immagine più debole si lascia molto più spazio sul mercato ai concorrenti stranieri». Oltre a questo, diceva una settimana fa l'ancora vicepresidente dell'Abi, bisognerà aumentare l'enfasi sul carattere di impresa delle banche e puntare sulla creazione di valore, e certo «occorrerà porre in atto una rivisitazione statutaria delle modalità di funzionamento dell'Abi ed in particolare dei processi di determinazione della linea "politica"». La scelta di Sella conclude un processo cominciato circa due mesi orsono e che ha visto impegnati i tre saggi (Francesco Cingano, Giorgio Zanotto, Giovanni Bazoli) nell'individuazione del nuovo presidente che è stato accolto per acclamazione. Il presidente designato ha 56 anni; è nato a Biella, si è laureato in Economia e commercio a Torino ed ha cominciato a lavorare nell'istitu to di famiglia nel 1966. Dal 1976 è consigliere dell'Abi. Nel 1997 è stato chiamato a presiedere la «delegazio ne per le trattative in tema di lavoro e di occupazione». [r. e. s.] Maurizio Sella, nuovo presidente Abi

Luoghi citati: Biella, Roma, Torino