Da domani c'è un prefisso da fissare di R. Cri.

Da domani c'è un prefisso da fissare E da oggi è vietato far ascoltare una conversazione in «viva voce» ad altre persone Da domani c'è un prefisso da fissare Sarà obbligatorio anche per le telefonate urbane ROMA. Attenzione, sta per scattare «l'ora X». Da domani, il 19 giugno, non si potrà più chiamare mamma, marito, nonni, figli e amici sovrappensiero. Ogni numero telefonico in città dovrà infatti essere preceduto dallo stesso prefisso finora utilizzato soltanto per le interurbane. Per evitare che gli abbonati vadano in crisi, dovendo rinunciare ad abitudini consolidatesi in decenni di telefonate, Telecom Italia sta conducendo da un mese un'intensa campagna pubblicitaria («fissa il prefisso» affidata a Serena Dandini). Scompariranno, insomma, le tradizionali telefonate urbane, ma non nella bolletta: le tariffe, infatti, resteranno invariate e le centraline saranno in grado di distinguere le chiamate che, pur essendo comunque precedute dal prefisso, arriveranno dallo stesso distretto o da distretti di¬ versi, e di applicare le relative tariffe. Il nuovo piano di numerazione telefonica è previsto da un decreto del ministero delle Comunicazioni e si articolerà in due tappe. La prima, che parte appunto domani, prevede la composizione del prefisso prima delle urbane, mentre non cambia nulla per quel che riguarda le chiamate dalla rete fissa verso quella mobile. Dal 29 dicembre 2000, con il completamento del piano, le novità riguarderanno anche le reti mobili. La definitiva numerazione verrà organizzata per servizi. La prima cifra di ogni numero, infatti, indicherà il tipo di servizio telefonico al quale si vuole accedere: il numero 4 per le reti fisse e il numero 3 per quelle mobili. Bisognerà, dunque, eliminare lo 0 iniziale, sostituendolo con il 3 o il 4. Ma per ora basterà ricordare di digitare il prefisso. Nulla cambia, invece, per le telefonate ai servizi di pubblica utilità. Il nuovo piano di numerazione renderà disponibili una maggiore quantità di numeri telefonici, resi necessari dall'ingresso nel mercato di nuovi gestori che stanno per diventare operativi e hanno già a disposizione «archi di numerazione» per la propria utenza: 1055 per Infostrada, 1077 per Albacom, 1088 per Wind. I 25 milioni di utenti Telecom, comunque, potranno disporre di un periodo di tempo transitorio, durante il quale sarà possibile usare per le urbane sia il vecchio che il nuovo sistema; un messaggio di servizio ricorderà agli utenti l'introduizone della novità. Ancora una novità per la telefonia. Da oggi sarà vietato far ascoltare una conversazione te¬ lefonica ad altre persone in «viva voce» o tramite apparecchi derivanti. Lo rileva l'Unione Nazionale Consumatori ricordando l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 171/1998, in base al quale è obbligatorio informare l'interlocutore che altri stanno ascoltando le sue parole. La norma, osserva sempre l'Unione Consumatori, non prevede una sanzione specifica per i trasgressori, che però è rimandata alla nota legge sulla privacy (n. 675/1996) ed è equiparabile alla mancanza della prescritta informativa all'interessato, punita con una sanzione liberatoria da 1 milione. In sostanza, conclude l'organizzazione di consumatori, «chi apprende dopo di essere stato ascoltato da altri potrebbe presentare una denuncia al Garante dei dati personali chiedendo l'applicazione della multa». [r. cri.]

Persone citate: Serena Dandini

Luoghi citati: Roma