«MI rovinava la casa, Ilio ucciso» di F. Ama.

«MI rovinava la casa, Ilio ucciso» Roma: 76 anni, psicolabile, era contrario ai lavori nel palazzo. Diverse liti prima del delitto «MI rovinava la casa, Ilio ucciso» Un inquilino confessa l'omicidio del portiere ROMA Risolto a tempo di record il giallo del portiere ucciso due giorni fa nel cortile dello stabile di via Agri. L'assassino è Amato Bottazzi, 76 anni, psicolabfle, uno dei condomini del palazzo, arrestato con l'accusa di omicidio volontario e porto abusivo di arma da fuoco Le indagini degli mquirenti si sono concentrate fin dall'inizio sugli mcmiìini dei 104 appartamenti del comprensorio. Il portiere aveva cercato di fuggire verso l'esterno, un elemento intuito dalla posizione della scopa con cui l'uomo stava pulendo il cortile, trovata a 10-12 metri di distanza dal punto in cui era caduto. «Questo - ha spiegato il capo deUa squadra mobile Nicolò D'Angelo - voleva dire che la parte interna del cortile era bloccata», dunque l'assassino veniva dall'interno. Dopo ore di interrogatori di tutti i condomini, i sospetti si sono appuntati su Bottazzi, descritto da tutti come una persona anziana con problemi mentali, un abbigliamento eccentrico: è solito uscire in pigiama, spolverino e zoccoli. Bottazzi è rientrato a casa intorno alle 22,30 di sera. Agli agenti che lo hanno fermato l'uomo si è rivolto con cortesia: «Non capisco la vostra presenza». Quando lo hanno accusato di aver ucciso il portiere, Nicolino Lai, Bottazzi ha ammesso con tranquillità: «L'ho colpito e non mi sono preoccupato di lui, dovevo andare in clinica». . Poi, in questura, dopo aver a lungo raccontato dei propri problemi di salute, della vita solitaria, alle 4,30 di notte Bottazzi ha confessato di aver sparato, ma di non sapere di aver ucciso il portiere. L'anziano è stato quindi sottoposto a fermo e poi trasferito nel centro di igiene mentale del carcere di Rebibbia. Il movente dell'omicidio, a quanto risulta dalle ricostruzioni degli mquirenti, sarebbe un contenzioso relativo a alcuni lavori - che Bottazzi ha definito «dannosi e inutili» - eseguiti di recente sui cassoni dell'acqua della terrazza condominiale proprio sopra il suo appartamento. A suo dire, avevano provocato un'infiltrazione d'acqua nella sua abitazione e ne considerava responsabile il portiere. Con lui nei giorni scorsi aveva avuto numerose discussioni. L'ultima, martedì mattina alle nove meno un quarto. Bottazzi si è recato sulla terrazza, come hanno confermato due testimoni. Poco dopo è sceso nel cortile per parlare con il portiere. I due uomini hanno subito iniziato a litigare. Secondo il racconto dell'anziano, Nicolino Lai avrebbe perso la pazienza. Avrebbe tentato anche di dargli un colpo con la scopa. A quel punto Bottazzi ha estratto da un vecchio borsello di plastica una Beretta 6,35. Ha sparato un colpo «per difesa», ha spiegato - è uscito dal portone e si è allontanato senza essere visto. La pistola è stata ritrovata la sera quando l'uomc è stato fermato davanti al portone di casa: era ancora nel borsello. Aveva un colpo in canna e 3 proiettili nel caricatore. [f. ama.]

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