«Caro sindacato, sbagli»
«Caro sindacato, sbagli» «Caro sindacato, sbagli» Bettin: difendete una chimica che uccide INTERVISTA il prosindaco di Venezia PVENEZIA ER Gianfranco Bettin, prosindaco di Venezia, «la magistratura ha agito come doveva. Lo scarico Sml 5 è un collettore di veleni. La loro pericolosità è altissima per gh uomini, l'ambiente, la Laguna. Ergo: se quello scarico è un reato, il reato va interrotto». Interrompere lo scarico, significa interrompere le produzioni e quindi il lavoro. Il sindacato dice che sono a rischio migliaia di posti. «Il sindacato dice sempre le stesse cose, sdraiandosi sulle posizioni dell'azienda. Difendono una chimica che ha ucciso e che uccide. Sono ottusi, fideisti, codini». Però ci andranno di mezzo i lavoratori. «No, questo non dovrà succedere. I lavoratori hanno già pagato il prezzo del lavoro nocivo. E non sono loro i responsabili dell'inquinamento». Quindi? «Quindi chiederemo che lo Stato non li abbandoni, che venga varato un intervento straordinario, che nessun posto di lavoro venga toccato». E' possibile secondo lei? «Sì, perché ci sono già i progetti per avviare la riconver¬ sione di tutta l'area del Petrolchimico. E nella riconversione dovranno essere impiegati proprio gli operai. Con la differenza che questa volta lavoreranno a un progetto destinato al futuro e non al passato». I sindacati contestano duramente le sue posizioni. «Ci sono abituato. La ragionevolezza sta dalla nostra parte. E anche la legge». E' possibile che la magistratura faccia la politica industriale di un'area? «Non è affatto vero, loro perseguono un reato. Sono i sindacati che non se ne vogliono rendere conto: quegli scarichi, quelle produzioni non sono compatibili con l'ambiente, la salute pubblica, il codice penale». Perciò? «Perciò devono darsi una svegliate. Devono piantarla di cascare dalle nuvole. Tutti sapevano tutto. E adesso è inutile che loro si stupiscano o si arrabbino perché la magistratura fa il suo dovere. Per decine di anni, la magistratura è stata ignorata perché comunque si facevano gli accordi politici per i contratti. Oggi grazie a Dio non è più così. Non mi sembra una stravaganza che venga applicata la legge». Oltre che di codici, la questione è per l'appunto politica e industriale. «Sicuramente. Il sindacato dovrebbe piantarla di sposare le politiche industrialiste, retrive, delle aziende chimiche». Non ci sono vie d'uscita all'ordinanza? «Ci sono i ricorsi e infatti le aziende li hanno già presentati. Allo stato dei fatti il quadro rivelato dalle analisi è drammatico». Nelle acque sono stati individuati: idrocarburi, zinco, piombo, mercurio, diossina. «Non solo: è stata individuata una sostanza, il bromoformio, che è altamente cancerogena. Viene prodotta durante il processo di clorazione delle acque di raffreddamento. E la presenza del bromoformio non era mai stata rivelata dalle aziende. Era una sostanza che è sempre stata occultata». La sua presenza è stata individuata nello scarico Sml5? «Sì, assieme a tutte le altre. Guardi che forse c'è in giro un'idea vaga di cosa sia quello scarico... Non è un rubinetto o un tubo... E' un canale che butta in Laguna 51 mi¬ la metri cubi d'acqua l'ora...». Che effetto le fa, lei uomo di sinistra, trovarsi tutto il sindacato contro? «Mi fa una tristezza infinita. E poi rabbia. Perché stanno trascinando gli operai in un angolo. Perché stanno facendo una lotta sbagliata, vecchia, assurda. E lo sanno». Possibile che salute e salario siano così radicalmente in contraddizione? «Non lo sarebbero affatto se i sindacati chimici non continuassero a fare battaglie di retroguardia. I programmi di riconversione sono attuabilissimi. E la stragrande maggioranza della popolazione è con noi: non si baratta la propria vita, l'ambiente, per processi di produzione che potrebbero essere rapidamente modificati». Come? ((Abbandonando la chimica di base, in favore di una chimica di ricerca. Bonificando, diversificando. C'è una parte di rischio nell'intraprendera il nuovo, mi rendo conto, ma loro non vogliono rischiare nulla. E' questo che mi fa rabbia». Pino Corrias
Persone citate: Bettin, Gianfranco Bettin, Pino Corrias
Luoghi citati: Venezia
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