Marghera, le barricate degli operai
Marghera, le barricate degli operai «Sono a rischio migliaia di posti di lavoro, il governo deve subito intervenire contro il blocco» Marghera, le barricate degli operai In tremila contro il sequestro del Petrolchimico VENEZIA. E' il giorno della rabbia operaia, dopo la chiusura dello scarico «Sml5» che (a catena) sta bloccando l'intera area del Petrolchimico di Porto Marghera. I primi copertoni sono stati incendiati alle 8 del mattino davanti ai cancelli del polo chimico. Mille, poi 2 mila, poi 3 mila operai. Il corteo si è mosso compatto: striscioni, tamburi, slogan «Il posto di lavoro non si tocca». Poco dopo le 9 l'irruzione nella stazione ferroviaria di Mestre. Binari occupati, blocco dei treni. Alla testa del gruppo, Bruno Filippini, segretario dei chimici della Cgil: «Ci dispiace di creare disagio - dice - ma noi dobbiamo spiegare alla gente...». Via dalla stazione dopo mezz'ora e tutti in corteo verso le autostrade. Lo striscione rosso del Petrolchimico compare davanti ai caselli della A4, gli operai occupano la corsia Ovest. I camionisti solidarizzano suonando i clacson. Gli automobilisti scendono. Partono i comizi volanti. Un sindacalista spiega: «Qui ci sono 8 mila operai che stanno rischiando il posto di lavoro». E un altro: «Se non si rimettono in moto le lavorazioni, almeno 5 mila operai finiranno in cassa integrazione». Ma le cifre del sindacato - che si inseguiranno per tutta la giornata sulle agenzia di stampa - sono ancora più nere. «Se si ferma il Petrolchimico - dice la nota dei Chimici -, sono a rischio tutte le aziende collegate. Quindi non soltanto Mestre, ma anche Ravenna, Ferrara, Mantova. Non meno di 20 mila operai potrebbero perdere il lavoro. Senza contare che tutta la chimica italiana sarebbe in ginocchio». L'allarme rotola, si fa sempre più grande. L'Enichem reagisce schierando avvocati e analisi. Dice l'azienda: «Le perizie che abbiamo commissionato sono del tutto differenti da quelle accertate dalla procura. Le nostre analisi ci dicono che gli scarichi dello "Sml5" sono entro i limiti di legge». Maia magistratura spedisce avvisi di garanzie e non si smuove. Il provvedimento del gip Gino Contini, che ha disposto il sequestro dello scarico, si basa su campioni prevelevati dalla laguna di Venezia tra febbraio e mag¬ gio dell'anno scorso. Da questi dati - ha precisato - emerge la presenza di rame in concentrazione superiore alla norma, di fanghi con elevata concentrazione di idrocarburi pohciclici aromatici e di grosse quantità di composti clorurati. Intanto, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari convoca una conferenza stampa. Lo stesso farà Galan, il presidente della Regione Veneto. Toni magari differenti, ma identica sostanza: «Voghamo un intervento urgente del governo». Dice Cacciari: «Chiederemo una sorta di incidente probatorio: voghamo che vengano confrontate le perizie del magistrato con le altre analisi». Annuncia: «Il Comune si costituirà parte civile contro le aziende che hanno utilizzato lo scarico "Sml5": avevamo garanzie che gli scarichi erano compatibili con le normative». In tarda mattinata si fa vivo il governo. Luigi Bersani, ministro dell'Industria: «L'esecutivo non sta con le mani in mano. Stiamo valu- tando un intervento, secondo le forme consentite. Prima di tutto awieremo una verifica delle analisi...». Seguono - da Lussemburgo Ronchi, ministro dell'Ambiente e Costa, ministro del Lavori pubblici. Dice Costa: «Bisogna evitare di radicalizzare il problema ed agire con buon senso. Ci sono gli strumenti per avviare un grande piano di ri- sanamente di Marghera e produzioni compatibili con l'ambiente, basta utilizzarli». Dice Ronchi: «Ci stiamo occupando del problema della Laguna da circa un anno e mezzo. E ora, finalmente, pubblicheremo un decreto che dovrebbe affrontare proprio il tema degli scarichi più pericolosi con interventi molto artico¬ lati che penso possano essere di una certa efficacia». Parole rassicuranti, che al momento non raffreddano la protesta. Il sindacato annuncia mobilitazioni nei prossimi giorni: dureranno almeno quanto le procedure che sono state avviate dai tecnici del Petrolchimico per il progressivo blocco degli impianti. [r. cri.] Bersani: awieremo una verifica sulle analisi L'azienda: scarichi nella norma perai imico A destra Gianfranco Bettin Un momento della manifestazione di protesta degli operai A destra Gianfranco Bettin
Persone citate: Bersani, Cacciari, Ferrara, Galan, Gianfranco Bettin, Gino Contini, Luigi Bersani, Maia, Massimo Cacciari
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