Guerra dei gay tra Casa Bianca e Congresso di Andrea Di Robilant

Guerra dei gay tra Casa Bianca e Congresso USA Hi Casus belli: la ratifica della nomina del primo ambasciatore americano omosessuale. Clinton indignato Guerra dei gay tra Casa Bianca e Congresso // leader repubblicano: è peccato, una malattia come la cleptomania WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' peccato essere gay? Sembra impossibile, ma alle soglie del Duemila, il tema dell'omosessualità torna al centro del dibattito politico, con i repubblicani che leggono brani della Bibbia e i democratici che rispondono tirando fuori rapporti scientifici. Tutto è cominciato quando il leader del Senato, il repubblicano Trent Lott (Mississippi), ha dichiarato che l'omosessualità è una malattia «come l'alcolismo, la cleptomania, la sessuomania». E alla domanda del giornalista se la considerasse anche «peccato», il senatore Lott, con aria molto grave, ha risposto: «Sì, lo è». La Casa Bianca, che da mesi sta cercando di far approvare la nomina del primo ambasciatore americano dichiaratamente gay, si è lanciata all'assalto di Lott. «Adesso capirete perché è così diffìcile lavorare in questa città quando si ha a che fare con personaggi che pensano in modo così retrogrado», ha detto il portavoce Mike McCurry ai giornalisti. «Da almeno 25 anni sappiamo che l'omosessualità non è una malattia». Sembrava dover finire lì. E invece i repubblicani hanno raccolto la sfida. Il leader della maggioranza alla Camera dei rappresentanti, Dick Armey (Texas), ha tuonato: «La Bibbia è molto chiara», citando un brano dei Corinzii, «e io e il senatore Lott crediamo nella Bibbia con grande fervore». A quel punto sono intervenuti i democratici, che dopo aver criticato i loro colleghi repubblicani, hanno chiesto di poter votare sulla nomina di James Hormel alla carica di ambasciatore Usa in Lussemburgo. La nomina è già stata approvata in commissione Esteri, ma è necessario il voto dell'aula. E finora il senatore Lott, che gestisce l'agenda dei lavori in quanto leader della maggioranza, non ha voluto chiamarlo. La Casa Bianca accusa il partito repubblicano di essere prigioniero della destra religiosa, e di aver contribuito ad «estremizzare» il dibattito politico nel Paese. Susan Irby, portavoce del senatore Lott, risponde: «Le opinioni che McCurry considera retrograde in realtà riflettono i valori condivisi dalla grande maggioranza degli americani, i quali capiscono e sono preoccupati dalle gravi questioni sociali ed etiche che il nostro Paese deve affrontare». Andrea di Robilant

Luoghi citati: Lussemburgo, Texas, Usa, Washington